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Siamo Qui Per Provare, la vita e la creazione artistica nel documentario di Greta De Lazzaris e Jacopo Quadri

Nella mattina di martedì 6 settembre – come Evento Speciale Fuori Concorso alla 19. edizione delle Giornate Degli Autori – a Venezia sarà presentato Siamo Qui Per Provare, il film documentario diretto da Greta De Lazzaris e Jacopo Quadri con protagonisti Daria Deflorian, Antonio Tagliarini, Monica Demuru, Emanuele Valenti, Francesco Alberici, Martina Badiluzzi, Andrea Pizzalis.

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Il documentario

Daria (Deflorian) si sposa, Antonio (Tagliarini) è testimone. Sono una coppia artistica. Da anni abitano nella stessa palazzina, ora lei trasloca in un altro quartiere. Cominciano a lavorare a un nuovo progetto ispirato al Ginger e Fred di Federico Fellini. Con loro Emanuele (Valenti), Monica (Demuru), Francesco (Alberici), Martina (Badiluzzi), Andrea (Pizzalis). Si comincia dalle lezioni di tip tap, la drammaturgia viene scritta giorno per giorno, provando nei teatri svuotati dalla pandemia, a Roma, a Rimini e in Francia. Tra i dubbi, nell’euforia creativa, i nostri attori finiscono per assomigliare sempre di più a un gruppo di naufraghi, in uno spaesamento dove si mescola continuamente la vita reale con lo spettacolo che sta forse prendendo forma.

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Greta De Lazzaris e Jacopo Quadri raccontano…

«Abbiamo accolto la proposta di Daria e Antonio di girare un documentario sul loro nuovo progetto teatrale con l’idea di osservare e indagare le interferenze tra la vita intima e quotidiana e la creazione artistica. Conoscendo il loro metodo di lavoro, sapevamo che le prove ci avrebbero dato l’occasione di confondere i piani, quello del reale con la finzione. Di fatto le riprese sono iniziate con il matrimonio di Daria. Per accentuare la confusione tra lo spazio teatrale e il “fuori”, abbiamo sentito l’esigenza di muoverci con loro sul palco e quindi di gestire da soli le riprese, per non essere d’intralcio. Durante i mesi di prove, in piena pandemia, abbiamo condiviso con la compagnia, registi e attori, i dubbi, il sentimento di inadeguatezza, la fatica. Così la paura di non arrivare a niente, che ci accumuna, trova una forma, come se fosse la vita in divenire con le sue imprevedibili traiettorie».

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