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The Idol, la storia di successo e speranza di Mohammed Assaf

È dal 14 aprile al cinema The Idol, il film di Hany Abu-Assad che racconta l’incredibile storia vera di Mohammed Assaf, un ragazzo di Gaza che, per inseguire il suo sogno, passa clandestinamente la frontiera con l’obiettivo di partecipare al programma televisivo Arab Idol. La sua vittoria e la sua voce sono diventate la speranza di un intero popolo.


Siamo a Gaza. Sinonimo di tanti conflitti, distruzione e disperazione, ma per Mohammed Assaf e sua sorella Nour, Gaza è la loro casa e il loro parco giochi. È dove, insieme ai loro migliori amici Ahmad e Omar, fanno musica, giocano a calcio e hanno il coraggio di sognare in grande. La loro band è alla buona, utilizzano vecchi strumenti musicali, ma nonostante tutto hanno grandi ambizioni. Mohammed e Nour desidererebbero cantare all’Opera Hall del Cairo; per raggiungerla sarebbe necessaria una vita intera, ma Mohammed scoprirà che per alcuni sogni vale la pena di lottare.

Lungo la strada, Mohammed incontrerà la tragedia e proverà la solitudine. Il mondo che lo circonda andrà in frantumi. Nonostante tutto, comunque, Mohammed sa che la sua voce lo libererà dal dolore che lo pervade, e porterà a un popolo senza voce la gioia.

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Per pagarsi gli studi universitari canta ai matrimoni e guida un taxi. Anche quando l’assedio nel territorio di Gaza si intensifica, e si vive in una situazione sempre più minacciosa, Mohammed sa di avere un dono raro; con la sua voce può far sorridere e dimenticare i problemi e i dolori. Una sera, ecco la possibilità che il sogno si avveri: sente in tv che i provini per Arab Idol, lo show più popolare nel mondo arabo, si svolgono al Cairo. I confini sono chiusi. Sembra non esserci via d’uscita. Ma la voglia di realizzare un sogno è più forte di ogni ostacolo. Ecco l’opportunità di cambiare la sua vita e dare a un popolo senza voce la più grande sensazione: la libertà di amare, vivere e sentirsi liberi.

Quella di Mohammed Assaf, per Hany Abu-Assad è una storia veramente incredibile: “Mohammed e Nour hanno l’abilità di mutare l’orrore in bellezza, ovvero hanno il potere di alimentare e nutrire la speranza. Anch’io ero completamente assorto nella telecamera, nella piazza di Nazareth, insieme a altre migliaia di persone e simultaneamente attendavamo il verdetto finale di Arab Idol; nel momento della vittoria ho saltato, e ho esultato come un bambino, penso di non aver provato quella frenesia per un bel po’ di tempo”.

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Una storia di speranza e successo, dove “un fratello e una sorella sono capaci di trasformare i loro svantaggi in benefici, ciò che è impossibile diventa possibile, chi proviene dal nulla e supera tutte le difficoltà, sconfigge la povertà, l’oppressione e l’occupazione” conclude il regista.

“Vedo The Idol come una sfida, una lotta e la voglia di sopravvivere anche a dure e a estreme circostanze”.

Hany Abu-Assad

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