©Carole Bethuel

Titane, la Palma d’Oro di Julia Ducournau è Metallo che diventa Vita

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Dopo aver conquistato l’ultimo Festival del Cinema di Cannes vincendo la Palma d’Oro come Miglior Film, venerdì 1 ottobre arriva nelle nostre sale Titane, il film diretto Julia Ducournau – seconda donna in assoluto a vincere il riconoscimento più ambito del concorso francese – con protagonisti Agathe Rousselle e Vincent Lindon.

Il film

Alexia (Agathe Rousselle) adora le automobili, sin da quando, bambina, un incidente le ha donato una placca di titanio nella testa. Facendola rinascere, gonfia di rabbia e amore represso che la trasformeranno in un essere ibrido e nuovo. Perché la metamorfosi si completi, dovrà scoprire la forza potente che muove le cose del mondo: l’essere umani.

La contemporaneità fluida

Titane è un vero manifesto della nostra contemporaneità fluida e del cinema del futuro, materia pulsante densa di risonanze. Un film unico, provocatorio, innovativo, che attraversa l’immaginario techno-rock-pop new pangender. Dopo un’accoglienza straordinaria al Cinema Troisi di Roma che ha inaugurato la nuova sala con la pellicola della Ducournau in anteprima nazionale, sold out in tutte le proiezioni (1.000 spettatori nei primi 3 giorni), ora Titane arriva a conquistare le nostre sale.

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Julia Ducornau racconta…

L’immagine iniziale, il viaggio dentro il motore fino alla spinning wheel, per me rappresenta il viaggio attraverso il corpo interiore del mio personaggio: il motore è l’intestino, il very long pipe è la spina. E lo spinning wheel è il cervello; e poi ho messo dell’olio per farlo più organico e meno morto. La protagonista è morta dentro, con quel metallo nella sua testa è come se le mancasse una parte. È qui che c’è qualcosa di relativo all’umanità: le manca una parte di umanità ma poi diventa altro, c’è una trasformazione del metallo nel film. Si va da una parte nella testa che è morta e si finisce con un metallo che è vivo perché si muove; nello svolgimento del film il metallo si trasforma da materiale morto a materiale che crea vita, ed è per questo che trovo il film anche ottimistico“.

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