Set del film Bambini in Italia

Walter Veltroni sa che I Bambini Sanno, l’Italia vista dagli adulti di domani

I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano di spiegargli tutto ogni volta”. Sui versi de Il Piccolo Principe di Saint–Exupery si apre I Bambini Sanno, il nuovo lungometraggio di Walter Veltroni che arriva nelle sale giovedì 23 aprile ed in prima tv su Sky Cinema il prossimo settembre. Un film sull’Italia vista attraverso gli occhi dei bambini. Un viaggio nell’infanzia raccontato dai volti e dalle voci dei bambini per conoscere i loro progetti futuri e i loro sogni.


Dopo l’apprezzatissimo Quando C’Era Berlinguer, questa volta Walter Veltroni propone un ritratto di bambini che hanno tra i 9 e i 13 anni d’età.  Uno sguardo inedito, per raccontare la vita da un punto di vista puro, commovente e sincero, come solo quello dei bambini sa essere. Un’indagine che punta ad aggiornare il repertorio dei volti che compongono la nazione, a cogliere le nuove urgenze e che può contribuire a riflettere sulla nostra organizzazione sociale e familiare, mostrando le eccellenze e le contraddizioni del tempo presente. Allo stesso tempo è un lavoro cinematografico che fa sorridere, commuovere e che colpirà per la profondità, anche poetica, di molte risposte dei piccoli protagonisti.

Trentanove bambini, dal nord al sud dell’italia, ognuno intervistato nella propria stanza: la descrivono, lasciando che gli oggetti, le foto, gli arredi raccontino il proprio essere. La telecamera, che documenta in presa diretta le loro testimonianze, diventa il mezzo per guardare il mondo con gli occhi dei più piccoli, capire il loro punto di vista sulle “Cose dei Grandi” e i grandi temi della vita: amore, famiglia, religione, sessualità.

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Un racconto da cui emergono le differenze tra le culture, le storie, e le origini di ognuno di loro. Dalle risposte dei più piccoli nascono così dei grandi insegnamenti per quegli adulti che li osservano ogni giorno, perciò alla domanda “Cosa serve nella vita per essere felici?” Kevin, 11 anni, non ha dubbi: “Sognare”. Marius, di anni ne ha 8, lo sguardo è furbo ma infelice, ha un sogno che nel corso del film si realizzerà.

Negli occhi dei piccoli testimoni appare il presente e il futuro dell’Italia, che idee e il tipo di approccio alla vita coltiva una nuova generazione di italiani, con che spirito vanno incontro all’amore, al futuro, all’amicizia, alle scelte, al lavoro e ai sogni.

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Saint Exupéry sapeva la verità sulla vita e conosceva le vie, segrete e tenui, per parlare al cuore, alla fantasia, al cervello dei bambini” racconta Walter Veltroni. Il ricordo de Il Piccolo Principe serve anche a fare una riflessione amara: “negli anni sessanta, camminando per le strade del nostro paese, si poteva trovare un bambino, da zero ai quattordici anni , ogni  quattro abitanti. Oggi ce n’è uno ogni otto, la metà” .

Un paese in cui spariscono i bambini – denuncia Veltroni – è un paese senza fiducia, senza voglia di futuro, più conservatore. È anche un paese con meno fantasia. E con meno poesia. Con meno gioco. Con meno ottimismo”.  Il regista ha interrogato i bambini protagonisti del suo film sui principali temi della vita e del nostro tempo: l’amore, le loro passioni, il rapporto con Dio, sulla crisi, la famiglia e anche sull’omosessualità.

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E i piccoli testimoni di questa nostra società, hanno manifestato il loro pensiero in modo autentico e puro, senza costruzioni e filtri. Veltroni li descrive così: “hanno desideri ancora non frustrati , hanno paure, hanno già piccole ferite. Hanno pensieri grandi, svincolati dalla fatica del quotidiano. Hanno una idea del tempo e una concezione particolare dello spazio. Hanno la loro stanza e il mondo che squaderna febbrilmente meraviglie e orrori attraverso la rete e li attrae nelle une e negli altri. Hanno una idea dei grandi e dei rapporti che gli adulti stabiliscono tra loro. Hanno uno sguardo poetico e imprevedibile con il quale vestono i loro pensieri, quelli che fanno, a lungo e in profondità, su ogni cosa accada o li riguardi. I grandi spesso non hanno voglia di ascoltare questi pensieri, impegnati come sono nella frettolosa consumazione di tempo e senso”.

“I bambini non sono delle strane creature alla quali rivolgersi con quel tono fintamente comprensivo che gli adulti usano per comunicare con loro. I bambini hanno un loro mondo, un loro punto di vista, una loro meravigliosa sincerità”

Walter Veltroni

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