WHISKEY TANGO FOXTROT

Whiskey Tango Foxtrot, l’avventura afghana di Kim Barker

Basato su The Taliban Shuffle: Strange Days in Afghanistan, l’autobiografia di Kim Barker, è da oggi al cinema Whiskey Tango Foxtrot, il film diretto da Glenn Ficarra e John Regua con protagonista un cast spumeggiante che include: Tina Fey, Margot Robbie, Martin Freeman, Alfred Molina, Christopher Abbott e Billy Bob Thornton.

Talvolta serve dire “WTF” per scoprire la vita a cui siamo destinati da sempre. Questo è esattamente quello che accade alla producer di notiziari per la tv via cavo Kim Baker (Tina Fey) quando si rende conto che alla sua esistenza manca qualcosa e decide di “mandare tutto all’aria” partendo per una folle missione WTF in Afganistan. Qui, in mezzo a un’incredibile varietà di avventurieri, militari, signori della guerra e a un caos pazzesco, Kim trova qualcosa di inaspettato: la forza che non aveva mai saputo di avere. Basato sulle avventure, realmente vissute, dell’inviata di guerra ‘in fieri’ Kim Barker, il film è il ritratto sincero di una donna che cerca di ricostruire la sua vita in una zona calda del mondo in cui tutto il resto sembra andare a pezzi.

Nel 2002, per la prima volta, la reporter Kim Barker è arrivata a Kabul, in Afghanistan, completamente – forse anche assurdamente – impreparata a quello che stava per vivere. Rimossa dalla sua solita vita americana, Kim si ritrova di giorno immersa in una zona di guerra fuori controllo piena di pericoli e corruzione, e di notte nella scena festaiola sopra le righe dei corrispondenti di guerra e nei loro intrighi amorosi. Non disposta a mollare, Barker fa un ostinato percorso che la trasforma da inetta reporter alle prime armi a esperta osservatrice in prima linea. Mentre cercava di dare un senso all’assurdità – sia della sua vita personale che della zona di guerra intorno a lei – Barker è arrivata a scoprire la vera se stessa e la sua vocazione.

Tina Fey

Tina Fey

La sua storia, raccontata in un memoir schietto e spiritoso diverso da qualsiasi altro racconto di vita in tempo di guerra mai scritto, è stata elogiata dalla critica. Sia i critici che i lettori sono stati entrambi attratti dal tocco originale e fresco del libro, dalla sua sincerità a oltranza e dall’incisiva accoppiata comica tra una donna americana totalmente inesperta e una terra nascosta fatta di veli, vite sessuali segrete e da un intricato conflitto globale che neanche gli esperti riescono a comprendere.

L’interprete Tina Fey ha letto il libro ed è rimasta catturata dal racconto caustico e pieno di battute della Barker, di come lei abbia imparato a farsi strada nel mondo della stampa, della politica internazionale, e in una delle scene sociali più selvagge al mondo, il tutto mentre affrontava la sua ingenuità costantemente messa alla prova. La lettura l’ha fatta ridere e affascinata insieme. Ha amato il modo in cui la Barker arriva a Kabul: una novellina sfigata che ha viaggiato pochissimo, parla solo inglese e non ha idea di cosa succeda lì e nemmeno di come sopravvivere e che ha il coraggio di pensare di poter comprendere tutto al volo. Percependo il potenziale per un film raro che si muove attraversando da una parte all’altra e di continuo i confini tra la commedia e il dramma, la Fey ha portato il libro al suo caro amico, lo sceneggiatore vincitore dell’Emmy, Robert Carlock.

Billy Bob Thornton

Billy Bob Thornton

La Fey era pronta a tuffarsi a capofitto nella realtà della vita di una reporter di guerra neofita proprio come aveva fatto Barker a suo tempo e di esplorare i sussulti emotivi di una donna che si muove attraverso stati che spaziano da sopraffatta ad adrenalinica a desensibilizzata a sicura di sé. Con il diretto sostegno della Fey al progetto, le cose hanno cominciato a muoversi velocemente. Il primo nodo importante per lo sceneggiatore Robert Carlock era trovare un modo per trasportare il mix fatto di scoperta di sé, acuta e arguta analisi e ilarità sconcia della Barker nella sceneggiatura.

Perché in mezzo a bombe che cascano e tentativi di pace falliti, Kim scopre anche una vertiginosa nuova vita fatta di appuntamenti galanti, feste e articoli, essendo una donna in una terra in cui le donne non dovrebbero neanche mostrare il loro volto. Carlock si è concentrato su questo contrasto – il potere e l’assurdità della missione di Kim – e sul condensare 400 pagine provocatorie in un copione teso e snello che ha tirato fuori dal suo viaggio l’umorismo e l’umanità: “volevo davvero concentrarmi sui temi più grandi del libro e sui momenti di comicità e terrore – sostiene Carlock – volevo immortalare quella combinazione di vivere e fare festa intensamente e pericolosamente, di vedere la ridicolaggine di tutto mentre si è spaventati per la propria vita”.

La Kabolla

La Kabolla

Il film non prende posizione politica sull’Afghanistan o sulle attuali guerre nella regione, ma Carlock ha voluto catturare la follia di tutto questo: giornalisti colti dissennatamente nel comico paradosso del loro tentativo di attaccarsi a una parvenza di sanità personale nel bel mezzo di una situazione impossibile e malata.

Appena atterra a Kabul, Kim viene introdotta in uno sgangherato gruppo di giornalisti espatriati – la sua sola ancora di salvezza mentre cerca di superare l’enorme shock culturale di Kabul e anche di farsi strada nella cosidetta Kabolla, la frenetica e delirante scena sociale dietro le quinte creata da giornalisti, volontari, diplomatici e security contractors che cercano di sopravvivere in città con uno stile a dir poco irriverente. A prendere Kim sotto la sua ala è la giornalista donna Tanya Vanderpoel, un personaggio complesso basato su vari reporter disinibiti e senza peli sulla lingua. A interpretare il ruolo di questa esperta di Kabul è Margot Robbie: “è estremamente intelligente, adattabile e molto ambiziosa, è una che indossa una machera, una che crede che fingendo si possano ottenere le cose: è la sua filosofia”.

Margot Robbie

Margot Robbie

Seppure agli antipodi, Tanya e Kim solidarizzano, “perché gli uomini sono immensamente più numerosi delle donne: il rapporto numerico uomini – donne in Afghanistan è sproporzionato – spiega Margot Robbie – è davvero un club per uomini, le donne sono sempre circondate da uomini, per questo devono veramente sapersela cavare”.

“Questa è la storia di una donna che si butta a capofitto in un mondo che la cambia”.

Robert Carlock

Leave a Comment