The Book of Henry

Naomi Watts mamma che cresce ne Il Libro di Henry

Giovedì 23 novembre arriva al cinema Il Libro di Henry, il film del 2015 sceneggiato da Gregg Hurwitz e diretto da Colin Trevorrow, con Naomi Watts che guida un giovane cast composto da Jaeden Lieberher, Jacob Tremblay, Sarah Silverman, Lee Pace, Maddie Ziegler e Dean Norris.


A volte le cose non sono quello che sembrano, specialmente nella piccola città provinciale dove vive la famiglia Carpenter. La provinciale madre single Susan Carpenter (Naomi Watts) lavora come cameriera in una tavola calda, insieme all’esuberante amica di famiglia Sheila (Sarah Silverman). Il suo figlio più piccolo Peter (Jacob Tremblay) è uno spensierato ragazzino di 8 anni. A prendersi cura di tutto e tutti nel suo modo originale e unico è il figlio maggiore di Susan, Henry (Jaeden Lieberher), di anni 11.

Tutore di suo fratello minore che lo idolatra e instancabile sostegno per sua madre spesso insicura – e, attraverso degli investimenti, della famiglia tutta – Henry sfavilla attraverso i giorni come una cometa. Susan scopre che la famiglia di vicini, quella della gentile compagna di classe di Henry, Christina (Maddie Ziegler), ha un pericoloso segreto – e che Henry ha escogitato un sorprendente piano per aiutarla. Mentre il suo geniale piano di salvataggio per Christina prende forma in modi elettrizzanti, Susan si ritrova al suo centro.

The Book of Henry

Questa era una storia che non avevo mai visto prima e di cui non sono più riuscito a liberarmi – spiega il regista Colin Trevorrow mi ha commosso ed è rimasta con me. Il percorso di questi personaggi, per me, era epico”. Una storia che lo sceneggiatore Gregg Hurwitz aveva scritto 19 anni fa: “è vissuta dentro di me per tutto il tempo – afferma lo scrittore – sono davvero cresciuto con questa sceneggiatura. Ha tutta l’energia della gioventù e, riscrivendola nel corso degli anni, sono riuscito anche a metterci dentro le cose che ho imparato. Quando ho avuto dei figli, l’ho aggiornata con quello che avevo imparato dall’essere genitore”.

Con questa vicenda Colin Trevorrow ha capito che avrebbe potuto portare il pubblico “in luoghi diversi con il copione di Gregg. Era la storia di una madre e una famiglia, ma anche un thriller pieno di suspense. Mi ha colpito quello che diceva a proposito della rabbia vendicativa che si manifesta quando un bambino è in pericolo, di come questa rabbia sia pericolosa in se stessa. Era un filo sottile da percorrere e un rischio che mi sentivo di correre come filmmaker”.

The Book of Henry

Per il regista, Il Libro di Henry affronta “il momento esatto in cui si diventa genitore. Questo potrebbe non coincidere con il momento della nascita di nostro figlio; in questa storia c’è una dinamica tra genitore e figlio che si sposta e cambia. All’inizio il figlio si sente più vecchio di sua madre. Prima della fine, il personaggio di Naomi Watts trova la sua bussola. Credo che questa sia una cosa in cui tutti i genitori possono immedesimarsi”.

Naomi Watts è stata attratta dal copione immediatamente e ha visto Susan come il tipo di ruolo “di cui oggi se ne vedono troppo pochi e di rado. Questo personaggio si trasforma nel corso del film e non sempre nel miglior modo possibile. Volevo rispettare la sua storia per i genitori che attraversano questo genere di cose nella vita vera”. L’attrice, due volte candidata all’Oscar, ne Il Libro di Henry fa qualcosa che il pubblico non l’ha mai vista fare: cantare. Creata proprio per il film, Your Hand I Will Never Let It Go è cominciata con il desiderio di Trevorrow “di una ninna nanna che avrei potuto inserire nella routine serale di questa famiglia – cantata prima dal personaggio di Naomi e poi di nuovo alla fine da una voce inconfondibile”.

The Book of Henry

La conclusione spetta a Colin Trevorrow: “questa storia è originale ma sembra esistere da secoli. Questa è un’epoca in cui siamo convinti di essere disperatamente divisi, che niente sia condiviso. Questo film ha invece alcuni valori che, secondo me, condividiamo tutti, come spesso succede con le storie migliori. Io spero che resti dentro lo spettatore come è restata dentro di me”.

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