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Alvaro Piccardi porta in scena Il Codice di Perelà, il testo di Aldo Palazzeschi

Dal 24 al 26 giugno, presso il Teatro Quirinetta (via Marco Minghetti 5, Roma) andrà in scena Il Codice di Perelà di Aldo Palazzeschi, saggio finale degli allievi della Q Academy – Nuova Accademia Internazionale d’Arte Drammatica di cui è Main Sponsor la Fondazione Roma – Arte – Musei. Lo spettacolo, diretto da Alvaro Piccardi, porta in scena i giovani allievi dell’Accademia: Jacopo Cinque, Cristiano demurtas, Alessandro Di Murro, Alessio esposito, Olimpia Ferrara, Marta Maggio, Pamela Massi, Giulia Modica, Antonello Morelli, Alfio Maria Motta, Elena Oliva, Laura Pannia, Lida Ricci, Bruna Sdao, Marc Laurent Tosi.

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Vi proponiamo di seguito le note rilasciate dal regista, Alvaro Piccardi: “Perelà di Palazzeschi è un testo rivoluzionario. Per l’epoca sicuramente. La storia di Perelà e il linguaggio che Palazzeschi usa per raccontarla sono per allora una novità assoluta. Siamo ancora in un periodo di dilagante dannunzianesimo e Palazzeschi rompe con lo stilema allora dominante con la sua storia di un uomo d fumo, fatto cioè di nulla, ma che costringe tutta una società a specchiarsi in lui e a rivelarsi per quella che è”.

Il mondo con cui Perelà è costretto a fare i conti è quello della finanza, di una finta poesia, di una filosofia senza sostanza e senza reale spessore. La stessa chiesa è rappresentata non pervasa da una ispirazione profonda e da uno spirito autenticamente cristiano, ma come centro di potere occulto e determinante per la formazione di un’opinione pubblica ossequiosa e obbediente. Solo le donne si avvicinano all’autenticità: raccontano infatti la propria storia in modo sincero e appassionato, senza reticenze e  imbarazzi”.

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La cultura dell’epoca non comprese il segnale forte e di autentico spessore rivoluzionario del romanzo, e ancor oggi Perelà viene considerato un testo importante, ma minore della produzione di Palazzeschi.  Per me invece può avere il senso di una riproposta. Sia per il tema: il codice che da sempre si deve fare e non si fa mai,  è purtroppo di sconcertante attualità, sia perché permette di entrare in una galleria di personaggi e di tipi davvero eccezionali, che per una ricerca seria sulla recitazione e la  drammaturgia. Per gli attori di una scuola di recitazione questo testo è una grande occasione: verificare potenzialità espressive applicate a materiali ricchi di suggestioni e di rimandi culturali di  alto valore e senso”.

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