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Belle, l’avatar di Mamoru Hosoda ci fa riflettere su Internet e i social media

Dopo la standing ovation all’ultimo Festival di Cannes e la partecipazione ad Alice nella Città durante l’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma, dal 17 marzo arriva nelle sale cinematografiche Belle, l’ultimo, atteso anime del sensei dell’animazione giapponese Mamoru Hosoda.

Il film

Suzu, una liceale di 17 anni, vive nelle campagne della Prefettura di Kochi con il padre, dopo aver perso la madre in giovane età. La prematura perdita ha fatto chiudere Suzu in sé stessa e l’ha allontanata dal padre e dalla cosa che più amava fare: cantare. Dopo aver capito che scrivere musica è il suo unico scopo nella vita, Suzu entra in [U], un mondo virtuale con cinque miliardi di membri online, dove diventa Belle, un avatar di fama mondiale per la sua voce straordinaria. Il suo incontro con un drago misterioso la porta a intraprendere un viaggio ricco di avventure, sfide e amore, alla ricerca della sua vera natura.

Belle, alle prese con i problemi della vita reale e con le complessità ed i potenziali pericoli di quella virtuale, riuscirà ad affrontare i propri limiti grazie al supporto della propria cerchia di amici. E la spingerà ad offrire il proprio aiuto anche a chi conosce solo virtualmente, dimostrando il valore dell’amicizia a prescindere che essa si esprima nel mondo reale o virtuale. Belle si configura quindi come un romanzo di formazione per giovani ed adulti, sensibile e delicato nonostante le tematiche importanti, accompagnato da un impianto visivo incredibile ed immersivo, che rende potenzialmente ogni fotogramma un piccolo quadro d’animazione che appassionati e non potranno apprezzare sul grande schermo, per cui il film è stato pensato dalla sua genesi.

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Social media e adolescenti

Prodotto da Studio Chizu, fondato dallo stesso Hosoda, il film affronta quelle tematiche che hanno reso celebre il maestro in tutto il mondo, quali la famiglia ed i rapporti interpersonali, con una novità: per la prima volta il regista si avvicina al tema attualissimo e affascinante dei social media. Il mondo virtuale di internet viene messo in stretta correlazione con il mondo dell’adolescenza, mostrando le molteplici opportunità ma anche i pericoli a cui si è esposti. 

Mamoru Hosoda racconta…

Belle è il film che ho sempre sognato di fare e che ora ho finalmente potuto realizzare grazie al successo dei miei film precedenti. In Belleesploro il romanticismo, l’azione e la suspense, oltre a qualcosa di più profondo come i temi della vita e della morte. Spero che anche gli spettatori lo trovino molto divertente, perché questa è la mia intenzione. In passato mi sono occupato del modo in cui le persone sono diventate più connesse che mai, nonché dell’infinito tema della connettività via Internet, che spero consentirà alle nuove generazioni di cambiare in meglio il mondo in modo positivo e divertente. Ma sono anche molto consapevole dei problemi associati a Internet come gli abusi online, l’esclusione sociale e le fake news. Rimango però convinto che internet possa essere anche un buono strumento, per migliorare la vita di tutti. Poiché Internet è in continua evoluzione, ho promesso a me stesso che avrei realizzato un film che mostrasse i suoi effetti benefici”.

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“La mia vita professionale e personale è migliorata in modo esponenziale grazie a Internet e ora sento di essere un passo più vicino alla mia visione del futuro che avevo immaginato 10 anni fa. In questa epoca di continui e rapidi cambiamenti, con poche restrizioni alla saggezza convenzionale, era mia intenzione realizzare un giorno un film su questo argomento. Tuttavia, penso anche che alcuni importanti principi fondamentali della vita rimarranno invariati per sempre. Anche se gli strumenti e le modalità di trasmissione si evolvono, ciò che abbiamo ereditato e appreso nel corso delle generazioni durerà. Almeno, questo è ciò che spero: un mondo che sta cambiando a una velocità vertiginosa, ma dove persistono i principi fondamentali dell’esistenza umana”.

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