Marlon Brando

Biker Jacket tra moda e cinema, a Next Vintage Castello Belgioioso

Riprende la mostra-mercato Next Vintage di Castello Belgioioso: l’appuntamento è dal 16 al 19 Ottobre. Un’edizione significativa che segna la ripartenza culturale nella zona pavese che ha a cuore le diverse arti. Per l’appuntamento autunnale del 2020, Cameralook.it ha collaborato per selezionare i capi della mostra collaterale “Biker Jacket tra Moda e Cinema” che quest’anno accompagnerà il percorso all’interno del castello.

James Dean

James Dean

Quando nasce la giacca di pelle “biker”

Il primo modello della giacca di pelle risale a più di un secolo fa, quando i fratelli Irving e Jack Schott assemblano capi di pelle a mano, in un piccolo negozio di New York. Nel 1928, ricevono il primo incarico, quello di realizzare un giubbotto da motociclista per proteggere dalla pioggia e dal vento. Per far questo, aggiungono al modello una comoda cerniera di metallo centrale: sarà la Seconda Guerra Mondiale a trasformarlo nel capospalla per l’aviazione americana (per questo chiamato anche flying jacket), mentre il cinema gli regalerà un magnetico charme.

Marlon Brando ne Il Selvaggio

Con questa pellicola nasce il “biker lifestyle”. La pellicola riprende e rielabora una storia di fatti non accaduti a Hollister nel 1947, pubblicata su Life. La vicenda viene romanzata e nasce così il genere “biker movie” e il “biker style”. Ne Il Selvaggio (1953, regia di László Benedek) Marlon Brando guida una Triumph Tunderbird T6 del 1950 e indossa un Perfecto 618 di Schott: la produzione la personalizza ricamando il nome del suo personaggio (Johnny) e stampando sulla schiena un teschio.

Jack Nicholson

Jack Nicholson

James Dean in Gioventù Bruciata

È la pellicola che consacra il giovane divo hollywoodiano come attore e style icon degli anni 50. Con quel giubbotto di pelle nera lucida, James Dean in Gioventù Bruciata (1955, regia di Nicholas Ray) diventa il simbolo di una generazione smarrita, schierata contro i valori dei propri genitori. Imprevedibile, irrequieto e tormentato la sua personalità, dentro e fuori dal set, ha donato un particolare charme al perfecto di pelle.

Jack Nicholson in Angeli dell’Inferno sulle Ruote 

In Angeli Dell’Inferno Sulle Ruote (1967, regia di Richard Rush) e in The Rebel Rousers (1970, di Martin B. Cohen, girato un anno dopo il clamoroso successo della pellicola generazionale Easy Rider di Dennis Hopper) viene definito un look da motociclista apparentemente meno greve, più incline alla filosofia hippie: Jack Nicholson ha il fascino del ribelle dal pensiero libero, grazie anche a un abbinamento moda che respira il vento texano-country.

Il biker jacket e le “gang”

I film più recenti vedono il biker jacket come il co-protagonista del leader delle gang: John Travolta in Grease (1978, regia di Randal Kleiser) e Matt Dillon in I Ragazzi della 56esima Strada (1983, regia di Francis Ford Coppola). Senza motocicletta da cavalcare e dai toni più leggeri, questo capo diventa un elemento pop.

John Travolta

John Travolta

Dal cinema alle sub-culture giovanili, alla moda Haute Couture

Tutte e tre le immagini di Marlon Brando, James Dean o Jack Nicholson esprimono un atteggiamento spavaldo: passo dinoccolato, sguardo penetrante, mani nelle tasche dei jeans e un chiodo di pelle nero. Il classico “duro inafferrabile”. Ed è così che il chiodo diventa anche un simbolo delle subculture giovanili: attraversa le epoche e le mode temporanee, passando tra biker, greaser, punk e metal, cambiando solo nel dettagli. Dal cinema alla passerella, il passo è breve. A osare è proprio un giovanissimo Yves Saint Laurent che per la prima volta lo propone alla sfilata Haute Couture, come capo della collezione Beat, quando ancora era Direttore Artistico di Dior. Il chiodo di pelle è un’idea audace per la moda parigina, una provocazione mal accolta dalle signore dell’epoca. Immediato il licenziamento: lo stilista francese fonderà la sua Maison e farà del biker jacket un simbolo della sua moda sovversiva e geniale.

Leave a Comment