"Faith"

Biografilm Festival 2020, al via un’edizione che non dimenticheremo

"Faith"

Dal 5 al 15 giugno, arrivano on-line grandi biografie e le migliori storie cinematografiche di vita nel Biografilm Festival 2020. I meccanismi del potere, la potenza creativa del corpo, la Cina vista attraverso le realtà singolari di chi la abita sono alcuni dei filoni tematici proposti dalla sedicesima edizione del Festival. Ad aprire questa storica edizione sarà Faith, il coraggioso documentario di Valentina Pedicini (foto copertina), presentato in anteprima mondiale durante la scorsa Berlinale.

"West Babilonia"

“West Babilonia”

I documentari in concorso: Biografilm Italia

Le due sezioni competitive del Festival, come sempre, presentano il meglio della produzione documentaria del momento. Biografilm Italia si concentra sui film di produzione italiana, dando spazio alle opere più interessanti e innovative, proponendo una lettura non scontata e sfaccettata dell’Italia di oggi. Attraverso lo sguardo e la sensibilità degli autori e delle autrici, incontriamo storie potenti, particolari e universali. I titoli: La Casa Dell’Amore di Luca Ferri parla di Bianca, una transessuale di 39 anni che vive a Milano dal 2009 e di professione fa la prostituta. Da vent’anni anni è fidanzata con Natasha, una trans di origini giapponesi che vive temporaneamente in Brasile. Il loro legame è molto forte e la distanza non lo ha indebolito. Il film racconta la loro storia d’amore; In Un Futuro Aprile di Francesco Costabile e Federico Savonitto, un viaggio alla scoperta degli anni giovanili di Pier Paolo Pasolini, attraverso la voce di suo cugino, lo scrittore e poeta Nico Naldini; La Nostra Strada di Pierfrancesco Li Donni che racconta la storia di Daniel, Simone e Desirée, tre ragazzi che vivono in una terra di mezzo dominata dal cambiamento e dall’incertezza, divisi tra il non essere più e il non essere ancora.

E poi ancora: La Pallina Sulla Conca di Francesca Iandiorio, un documentario che parla di Francesca una donna che sta vivendo una fase particolarmente critica della sua vita, il suo rapporto complicato con il cibo e una percezione distorta del proprio corpo alimentano le sue insicurezze e le sue paure; Parola D’Onore di Sophia Luvarà, ambientato nella regione più violenta d’Italia dove un giudice coraggioso lotta contro la ‘ndrangheta allontanando i figli adolescenti dei boss dalle loro famiglie; Sqizo di Duccio Fabbri racconta invece la storia di Louis Wolfson, scrittore del Bronx, che ha lottato per tutta la vita contro le definizioni correnti di malattia mentale, fortuna e linguaggio; Tuttinsieme di Marco Simon Puccioni che propone il dialogo intimo tra due padri che riflettono sulla crescita dei loro gemelli, ricordano come i loro figli hanno elaborato, in diverse età, il vivere in una famiglia con due padri; West of Babylonia di Emanuele Mengotti parla di una località, Slab City, nel deserto californiano, un insieme di camper, roulotte, tende ed edifici senza fondamenta costruiti ai confini con una base militare dove vengono testati ordigni esplosivi.

"It Takes A Family"

“It Takes A Family”

Il Concorso Internazionale

Il Concorso Internazionale raccoglie i documentari più affascinanti e attesi provenienti da tutto il mondo, Italia compresa. I film selezionati per questa sezione ci regalano prospettive inedite su vite, mondi e vicende che vale la pena conoscere. I titoli: Barzakh di Alejandro Salgado, il titolo, per la cultura islamica, rappresenta un mondo intermedio, una fase di passaggio tra la vita e la morte fisica; Because Of My Body di Francesco Cannavà, ci parla di Claudia, una ragazza che a causa di una grave disabilità motoria, Claudia non può muoversi liberamente ed è assistita dalla madre, a 21 anni è ancora vergine e si chiede cosa sia il piacere. Un giorno arriva nella sua vita un lovegiver; The Earth Is Blue As An Orange di Iryna Tsilyk (Premiato al Sundance Film Festival 2020 per la miglior regia nella categoria World Cinema Documentary), ci racconta di Anna, un madre single che, insieme ai suoi quattro figli, vive al confine della zona di guerra di Donbas, in Ucraina; Ecstasy di Moara Passoni è invece ambientato nel Brasile degli anni Novanta, in un panorama politico caotico. Clara è tormentata dall’ansia e trova conforto affamando il proprio corpo; Faith di Valentina Pedicini, il sopracitato documentario ambientato in un monastero isolato tra le colline italiane; It Takes a Family di Susanne Kovácsil racconto dei segreti e dei ricordi soffocati di Susanne, nipote di una coppia di ebrei sopravvissuti all’Olocausto, e della sua famiglia.

E poi ancora: King of the Cruise di Sophie Drossul barone di Inneryne, Ronald Busch Reisinge, che passa il tempo a bordo di navi lussuose, in compagnia di coppie innamorate, famiglie benestanti, staff laboriosi e anziani pensionati; Noodle Kid di Huo Ning ci parla dei cinesi Hui, un popolo principalmente musulmano proveniente da Qinghai, provincia della Cina occidentale, che vanno a lavorare nei ristoranti di noodles in tutta la Cina; Sing Me a Song di Thomas Balmès ci presenta il giovane Peyangki, un ragazzo che vive e studia in un pittoresco monastero immerso nelle montagne del Bhutan; This Train I Ride di Arno Bitschy è ambientato negli Stati Uniti d’America, tempo presente. Treni merci attraversano il paesaggio, strisciando come giganti serpenti di ferro. Ivy, Karen e Christina si lasciano tutto alle spalle, sfidando il pericolo per attraversare il Paese, a bordo di questi treni; Wake Up on Mars di Dea Gjinovci è incentrato su un ragazzino rom di dieci anni che vive in Svezia cerca di scendere a patti con una misteriosa malattia, la cosiddetta Sindrome della Rassegnazione, che ha ridotto in coma le sue due sorelle; Walchensee Forever di Janna Ji Wonders, una saga familiare, un viaggio a ritroso nel tempo.

"Kubrick By Kubrick" (Copyright Kubrick Estate)

“Kubrick By Kubrick” (Copyright Kubrick Estate)

Biografilm Art & Music

Torna anche quest’anno la sezione Biografilm Art & Music, amata e attesa dal pubblico del festival e ricca di racconti di vite eccezionali. Dalla fotografia, alla musica, all’arte, alla pittura, alla letteratura, al cinema, i film proposti raccontano storie intense e vere. Nei film della sezione Art & Music, gli artisti e le artiste si auto-raccontano, con la loro voce oppure attraverso la propria arte, con il messaggio che lasciano al mondo tramite la propria opera. I titoli e le sinossi di Biografilm Art & Music: Abbas By Abbas, di Kamy Pakdel, su Abbas, fotografo icona membro della Magnum Agency; Gli Anni Che Cantano, di Filippo Vendemmiati che racconta la storia de Il Canzoniere Delle Lame, gruppo bolognese di musica politica e impegno sociale; Being Eriko di Jannik Splidsboel sul pianista giapponese Eriko Makimura e la sua evoluzione da Kobe a Copenaghen, da spirito “pulito ed educato” a spirito libero; Half Dream di Dandan Liu che, a dieci anni dalla laurea all’Accademia di Belle Arte di Pechino va a far visita a tre dei suoi ex compagni di classe, spinta dall’urgenza di confronto sul loro passato comune, sulla loro necessità di creare opere d’arte, ed infine sulla loro vita attuale.

E poi ancora: Keyboard Fantasies: The Beverly Glenn-Copeland Story, di Posy Dixon sull’album Keyboard Fantasies, scritto e prodotto in maniera indipendente da Beverly Glenn-Copeland nel 1986; Kubrick By Kubrick di Gregory Monro sull’eredità lasciata da Stanley Kubrick, un gigante dell’arte cinematografica, raccontato da Michel Ciment, critico cinematografico conosciuto a livello internazionale nonchè amico di Stanley ed esperto del suo cinema; Margaret Atwood: A Word After a Word After Word Is Power, di Peter Raymont e Nancy Lang sulla vita meno conosciuta e più privata della poetessa e scrittrice; My Rembrandt di Oeke Hoogendijk, a 350 anni falla scomparsa del famosissimo pittore, un epico thriller d’arte che ci permette di entrare all’interno del mondo super esclusivo dei collezionisti delle opere del Grande Maestro.

"Self Portrait"

“Self Portrait”

Contemporary Lives

La sezione Contemporary Lives offre prospettive inconsuete sulla nostra contemporaneità. Così Biografilm propone al suo pubblico una riflessione su ciò che sta accadendo del mondo. Quest’anno, in particolare, si interroga sul potere, sui suoi meccanismi, sui privilegi che derivano dal suo esercizio e su cosa accade a chi, da questi privilegi, è escluso. Ecco i titoli: #Unfit – The Psychology of Donald J. Trump, di Dan Partland, un’illuminante e dirompente analisi del comportamento, della psiche, della condizione psichica e della stabilità mentale di Donald J. Trump; Always Amber, di Lia Hietala e Hannah Reinikainen racconta la storia di Amber e del suo migliore amico Sebastian, due giovani ragazzi queer che condividono un mondo lontano dagli occhi inquisitori e dal giudizio della società; Angels On Diamond Street, di Petr Lom, è la storia di tre donne impegnate nella battaglia per l’equità e la giustizia sociale in una chiesa frequentata dalla comunità afroamericana in un quartiere povero di Philadelphia: un documentario sulla compassione che ci invita a dimenticare confini geografici e differenze di religione e cultura.

E poi: Fat Front, di Louise Unmack Kjeldsen e Louise Detlefsen parla di quattro giovani donne scandinave che non tollerano più l’odio e le critiche sul proprio corpo, sono finalmente orgogliose di essere grasse, contro ogni pregiudizio, il corpo viene inteso come un’arma ideologica; The Forum di Marcus Vetter che, in questi tempi di populismo sfrenato e di crescente sfiducia nelle autorità, si affianca all’ottantunenne fondatore del controverso Forum Economico Mondiale (WEF) per circa due anni; Love Child di Eva Mulvad racconta la storia drammatica e toccante di Lella e Sahand, una coppia iraniana fuori legge, bandita dall’Iran a causa del proprio amore, che fugge da Teheran con il figlio di quattro anni; Merry Christmas, Yiwu di Mladen Kovačević, che analizza come gli ideali del comunismo abbiano da tempo perso valore a Yiwu, città con più di 600 fabbriche di Natale; Self Portrait di Katja Hogset, Margreth Olin, Espen Wallin, sul difficile viaggio nella vita di Lene Marie Fossen, fotografa di grande bravura che soffre di anoressia; Termite di Masoud Hatami racconta la storia, tra reale e surreale, di Tara e Peyman, una giovane coppia neosposata che ha appena iniziato a vivere insieme; We Were Not Born Refugees di Claudio Zulian è invece un documentario sulle storie speciali di otto rifugiati le cui vite si incrociano a Barcellona.

"Master Cheng"

“Master Cheng”

Meet the Masters

Biografilm festival presenterà i film in programma alla stampa e al pubblico, con comunicati e attraverso il sito e i social, una sezione alla volta, cominciando con la nuova sezione di quest’anno: Meet the Masters. I tre film che la compongono sono le ultime opere di tre filmakers che il festival vuole mettere in evidenza. Ciascuna di queste tre proiezioni sarà seguita da un’intervista con il regista, per approfondire la sua visione del mondo. I titoli sono: I Walk di Jørgen LethIrradiated di Rithy PanhMaster Cheng di Mika Kaurismäki.

Leave a Comment