Dopo diversi cambi di data (e dopo averne parlato qui), arriva finalmente al cinema giovedì 25 agosto Paradise Beach – Dentro l’Incubo, l’inquietante thriller in acqua diretto da Jaume Collet-Serra con protagonista assoluta Blake Lively. Le musiche del film sono state composte da Marco Beltrami.
Nancy Adams (Blake Lively) sta facendo surf su una spiaggia isolata quando si trova davanti un grande squalo bianco. Sebbene sia solo a duecento metri dalla riva, la sopravvivenza diventa una vera e propria prova di volontà che fa leva su tutto l’ingegno, l’astuzia ed il coraggio della ragazza.
Girato nel paradiso incontaminato di Lord Howe Island – una piccola isola nell’oceano a circa 600 miglia est di Sydney – Paradise Beach è un thriller teso e adrenalinico che si inserisce nel filone dei Survival Movies con protagonisti soli o abbandonati che affrontano un destino apparentemente insormontabile (da Buried – Sepolto a 127 Ore, da Gravity a Sopravvissuto – The Martian, fino a The Revenant). Pellicole in cui lo spettatore viene coinvolto ad un livello primario, storie sulla capacità di sopravvivenza, sull’ingegno e su un’indissolubile forza di volontà.
Nel film di Collet-Serra, Nancy (un super atletica Blake Lively) sta cercando conforto dopo la morte di sua madre. Appassionata studentessa di medicina, la ragazza trova serenità anche sul surf ed ora ha anche scovato un angolo segreto, una spiaggia isolata che era stato il luogo preferito della madre. Sebbene sia consapevole che surfare da soli è pericoloso, quando il suo compagno di viaggio le dà buca decide di rischiare comunque chiamando casa per avvertire la sua famiglia che ha trovato un posto speciale. Mentre si prepara a fare surf in questa nicchia meravigliosa nascosta dal mondo, pensa che sarà una perfetta opportunità per avere del tempo per rilassarsi e riflettere.
Sfortunatamente, però, finisce esattamente nel territorio di caccia di un grande squalo bianco che inizia a puntarla. Tra Nancy e la riva ci sono 200 metri e uno squalo assassino. La ragazza dovrà intraprendere un percorso interiore per poter disporre di tutta la sua forza, del coraggio, dell’intelligenza, dell’astuzia, dell’intelligenza e della creatività necessarie per uscire viva da questa situazione.
“Capisce da subito che dovrà farcela con quel poco che ha a disposizione – spiega Jaume Collet-Serra – e inizia facendo un inventario di quello che potrà usare per sopravvivere da acquisizioni pregresse ad esperienze personali”. In particolare, la protagonista fa leva su un istinto primordiale mai esplorato prima: studia bene l’ambiente circostante e usa i suoi abiti e i suoi accessori per costruire degli strumenti. In questo modo, utilizza qualunque cosa possibile nella sua battaglia per la sopravvivenza: “la sua forza di volontà viene continuamente messa a dura prova, e come la marea, sale sempre più”.
Lo spettatore si riconosce in lei, e lo squalo bianco diventa simbolo e metafora dei problemi (e delle peggiori paure) che dobbiamo affrontare nella vita. Lo squalo bianco, il massimo predatore degli oceani, nel film è particolarmente grande e affamato. Lo vediamo seguire una scia di sangue: vuole proteggere il suo territorio di caccia, la carcassa di una grande megattera. Per quanto la ragazza sia piena di risorse, lo squalo ha la stessa determinatezza ed entrambi faranno quanto in loro potere per vincere un’intensa battaglia di volontà.
Blake Lively ha lavorato come se lo squalo non fosse un demone bensì semplicemente una creatura che vuole sopravvivere, proprio come Nancy: “il mio personaggio ha molta empatia per lo squalo, anche mentre cerca di sopravvivere. L’animale era stato cacciato brutalmente e non soltanto per il bisogno di sopravvivere bensì per il piacere fine a se stesso. In questo modo, si rende ancora più chiara la motivazione, la determinazione, la volontà, la disperazione ed il bisogno di conquista dello squalo, in quanto la sua sopravvivenza dipende da questo. E così tra i due nasce una prova di volontà. Entrambi sono vittime. Ma uno solo potrà restare vivo. È una tragedia ma è anche la natura“.
“Paradise Beach è una sfida continua alla personalità, una battaglia per la sopravvivenza che richiede una grande prova di forza”.
Blake Lively