Bombshell

Bombshell, la battaglia di Charlize Theron, Nicole Kidman e Margot Robbie

Inizialmente programmato al cinema (lo scorso 26 marzo) e poi uscito lo scorso 17 aprile su Amazon Prime Video, dal 1° luglio arriva nei cinema Bombshell – La Voce Dello Scandalo, la pellicola – basata su fatti realmente accaduti – diretta da Jay Roach e con protagoniste Charlize Theron, Nicole Kidman e Margot Robbie. Il filmracconta l’incredibile storia delle donne che hanno spodestato Roger Alies, l’uomo che ha contribuito a creare il più potente e controverso impero dei media di tutti i tempi, Fox News.

Il film

Nessuno si era accorto che qualcosa stava per accadere. Nessuno aveva previsto che il primo atto di quel movimento che avrebbe attirato l’attenzione mondiale sulla lunga storia di abusi sui posti lavoro sarebbe arrivato dal luogo meno probabile: dall’interno di quel network profondamente conservatore e fedele al governo che era Fox News. E come il mondo avrebbe presto scoperto, non si trattava di una questione di destra, sinistra o centro, ma di riparare a una lunga eredità di torti. La miccia è stata accesa con coraggio nell’estate del 2016 da Gretchen Carlson (Nicole Kidman), un tempo leale e vivace co-conduttrice dell’influente programma “Fox & Friends”. Quando, subito dopo il suo licenziamento, Carlson sfida il capo di Fox News, Roger Ailes (John Lithgow), con una causa per molestie sessuali, in molti pensavano che ne sarebbe rimasta schiacciata. Dopo tutto, Ailes era l’intoccabile padrone del mondo dei media, pronto a usare la sua influenza e le sue risorse per sconfiggere qualsiasi avversario. Invece, quello che è successo dopo, ha avuto ripercussioni in tutto il mondo.

In soli 16 giorni di fuoco, Ailes è stato il protagonista di una delle più eclatanti e rovinose cadute dai piani alti di una grande azienda, incapace di resistere alla forza delle tante donne che si sono fatte avanti con le loro storie, tra le quali Megyn Kelly (Charlize Theron), la giornalista star della Fox News. Ma la questione non riguardava solo le donne della Fox. Quello che è successo in quelle due settimane – quando Gretchen Carlson, Megyn Kelly e le donne della Fox (nel film rappresentate dal personaggio di finzione Kayla Pospisil, interpretata da Margot Robbie) hanno lanciato il segnale della necessità di un cambiamento culturale – è diventato il segno precursore di un movimento distintivo della nostra epoca. Appena un anno dopo, nell’ottobre del 2017, il New York Times avrebbe raccontato le tante accuse contro un gigante del mondo dello spettacolo, Harvey Weinstein; una vicenda che avrebbe acceso gli animi e trasformato il pre-esistente e piccolo movimento del #MeToo, in un fenomeno globale di massa. In quel momento è apparso chiaro che il codice del silenzio che vigeva in molti luoghi di lavoro sarebbe stato spazzato via in ogni settore.

Margot Robbie

Margot Robbie

Una storia che diventa un fenomeno culturale

Nonostante gli eventi siano ambientati nel ventre di un canale Tv di una parte politica, la storia di Bombshell non è sulla politica. Insiste invece su qualcosa di più profondo: le ragioni per le quali tre donne molto competitive e diverse tra loro scelgono di battersi contro un potere che sembra essere più grande di loro. A colpire positivamente Charlize Theron – che ha dato di fatto il via alla produzione del film – è stato come Charles Randolph (che ha scritto il film) ha raccontato quello a cui sono dovute andare incontro le donne della Fox: i tentativi estenuanti di deviare l’attenzione dalla questione, così come la capacità di ognuna di loro di sviluppare le proprie strategie per far fronte, giorno dopo giorno, a ogni avversità, in una situazione di abuso come quella. La storia si svolge in un contesto ad alta tensione come quello di una rete di news, e si allarga al tema più generale dell’immagine pubblica e del potere dei media, ma punta il dito contro un fenomeno più ampio.

Quando Randolph ha iniziato a scrivere la sceneggiatura, non poteva sapere che la questione si sarebbe trasformata in un fenomeno culturale. Ricorda di aver avuto la percezione che qualcosa si stava muovendo sotto la superficie. Ha ascoltato i racconti delle sue amiche sulla sistematica pressione sessuale e anche sugli abusi di cui sono state vittime nei loro luoghi di lavoro, anche nel mondo delle news. Poi nel 2016 ha seguito la vicenda di Ailes, di come sia precipitato dal mondo dell’elite alla rovina, nel network che aveva contribuito a creare. Il ragionamento di Randolph è stato che se questo era potuto succedere a Fox News significava che potenzialmente stava succedendo in molti altri luoghi, e ha intuito che era un segno di ciò che sarebbe avvenuto.

Nicole Kidman

Nicole Kidman

Un film anche (soprattutto) per gli uomini

Charles Randolph era motivato ad andare ancora più a fondo e anche a ripensare a come raccontare questa storia: “ho sentito che questa era una storia che andava raccontata non solo per le donne, ma anche per gli uomini – spiega – ho pensato che se fossi riuscito a portare il pubblico maschile dentro l’esperienza soggettiva di una molestia, quello che significa e come ci si sente, sarei riuscito a fare quello che io amo fare in un film. Le donne si riconosceranno in questo tipo di esperienza, ma gli uomini potrebbero imbattersi in qualcosa di cui non si erano resi conto”. Anche il regista Jay Roach è della stessa idea: “il fatto è che per cambiare le cose, gli uomini dovevano iniziare a parlare di più ad altri uomini. Non ci sono abbastanza uomini in questo momento che si interrogano sul serio su queste questioni”.

Margot e Nicole, l’importanza del MeToo

Per Margot Robbie interpretare il personaggio di finzione Kayla era l’occasione per puntare l’attenzione su un tema su cui lei sente non si è discusso abbastanza: “non penso che abbiamo avuto l’occasione di andare al fondo di quelle torbide zone grigie toccate dalla rivoluzione del MeToo, questo mi interessa molto. Quello che mi piace di questo film è che non è una storia vittimistica: tutto è molto più articolato e complesso”. Allo stesso modo, anche Nicole Kidman, che ha invece vestito i panni di Gretchen Carlson, è stato importante prendere parte a questo film: “è stato bello unire le mie forze con queste donne per raccontare la storia comune a chiunque abbia subito una molestia o un abuso di potere. Forse potrà ispirare qualcuna a dire: non devo tollerare tutto questo. Posso avere voce, posso essere ascoltata e creduta”.

Charlize Theron

Charlize Theron

Il messaggio di Charlize Theron

Il messaggio finale non può che essere quello lanciato da Charlize Theron: “questa storia è sulla violazione dei diritti delle persone, e questo non può essere di parte. Il messaggio di fondo è che dovremmo essere tutti liberi di avere delle ambizioni, di dedicarci alle cose in cui crediamo e di fare il nostro lavoro in un ambiente sicuro. Si possono avere divergenze, e se ne può discutere, su quale sia il modo giusto di comportarsi nel mondo delle news. Ma nessuno dovrebbe essere messo nella posizione di sentire che i propri obiettivi possono sfumare se si dice la verità su qualcuno che ha potere. Questo non dovrebbe accadere. A nessuno”.

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