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Dino Risi, il maestro che osservava l’umanità

Il 23 dicembre di 100 anni fa nasceva Dino Risi, maestro vero del cinema italiano e uno dei padri geniali della commedia all’italiana, formula che il nome stesso del regista basta a spiegare come non sia stata un genere o un’ondata, ma un modo di intendere il cinema e un punto di vista sul mondo, che in Italia ha avuto il suo osservatorio privilegiato; riuscendo a farsi visione non di un solo paese, ma su un’umanità.

Il Sorpasso (1964) - Courtesy Photofest

Il Sorpasso (1964) – Courtesy Photofest

Per onorare questo speciale anniversario – iniziata il 14 dicembre e in chiusura il prossimo 6 gennaio 2017 – il MoMA di New York ha organizzato una grande retrospettiva, Dino Risi: diciannove lungometraggi e due serie di documentari ancora molto poco noti, nella maggior parte in copie 35mm restaurate.

La retrospettiva offre al pubblico americano – dove Risi gode di una solida reputazione per un pugno di capolavori – quasi tutti i titoli maggiori del regista milanese scomparso nel 2008, e si pone come occasione unica per la platea e la stampa della Grande Mela di rileggere l’opera singolare e smagliante di un artista che il MoMA, nel suo annuncio di presentazione, mette a paragone col geniale illustratore e pittore Honoré Daumier, un ‘collega’ del XIX secolo capace di creare con la satira e la sintesi una galleria di tipi umani memorabili, e il ritratto di una società.

"I Mostri"

“I Mostri”

Su tutta la retrospettiva svetta Il Sorpasso del 1962, film in cui si trova la quintessenza del talento di Risi: lo sguardo corrosivo, ma partecipe, la descrizione palmo a palmo di una società, specie quella del boom e delle sue derive; la creazione di caratteri divenuti da subito proverbiali, di dialoghi e battute memorabili.

Il cinismo insieme alla capacità, unica in Risi, di non cadere nella retorica di una rappresentazione, di un vizio, ma di avere compassione onesta per i suoi personaggi. E ovviamente le prove di attori anch’esse entrate nel bagaglio di ricordi degli italiani (e non solo degli italiani), e una regia che non fa sfoggio – ma non sfugge allo sguardo – di intelligenza e cura sottili, talvolta perfette. Una regia quasi invisibile, e micidiale.

Una Vita Difficile - Courtesy Photofest

Una Vita Difficile – Courtesy Photofest

Con ai massimi livelli alcuni vertici del mestiere d’attore in Italia: dallo stesso Vittorio Gassman del Sorpasso (e il suo perfetto pendant Trintignant), ancora al grande Vittorio a fianco di un impareggiabile Ugo Tognazzi ne I Mostri (coppia tra le più applaudite di sempre dentro un film italiano, e più rammemorate da ogni spettatore; che ritroviamo in sodalizio a New York anche ne La Marcia su Roma e in In Nome del Popolo Italiano).

E come dimentica l’Alberto Sordi quasi irripetibile di Una Vita Difficile, drammatico e febbrile anche nella grana comica de Il Vedovo a fianco di Franca Valeri; o il commovente Walter Chiari de Il Giovedì; o i due monumenti al mestiere di attore unico di Gassman e Tognazzi rispettivamente in Profumo di Donna e de La Stanza del Vescovo.

Il Vedovo - Courtesy Photofest

Il Vedovo – Courtesy Photofest

Capolavori e successi duraturi di pubblico – come il blockbuster Poveri Ma Belli – e tante altre storie create da Risi con alcuni dei più grandi narratori per il cinema d’Italia: Sonego, Age e Scarpelli, Maccari, Scola.

Un atlante di caratteri, costumi, cambiamenti della società italiana, inquadrati dalla camera di quel laureato in medicina che abbandonò la carriera da psichiatra per restituire sullo schermo manie, tic, vezzi, drammi, di decine di caratteri, con la sola cura (ma provvidenziale) di metterceli davanti come uno specchio, e tramite il riso e la satira, di poterli comprendere.

Poveri Ma Belli - Courtesy Cineteca Nazionale

Poveri Ma Belli – Courtesy Cineteca Nazionale

La retrospettiva del MoMA propone infine un lato documentaristico di assoluto rilievo, con la proiezione di otto brevi film documentari girati da Risi tra il 1946 e il ’53, e che rappresentano la sua ‘scuola’ di cinema, con un’attenzione significativa a situazioni e figure ‘neorealistiche’ e storiche: da Verso la Vita su un orfanotrofio, a 1848 sulle cinque giornate di Milano, a quel Buio in Sala che nel dialogo tra mondo del cinema e mondo fuori rappresenta un delizioso sunto del Risi che verrà.

E un altro film documentario da non perdere sarà Dino Risi Forever, diretto dal giornalista Fabrizio Corallo, un ritratto intessuto con le parole in prima persona del regista – con aneddoti folgoranti e inediti – e arricchito dalle testimonianze di colleghi del calibro di Martin Scorsese, Ettore Scola, Mario Monicelli e Marco Tullio Giordana, oltre che dell’indimenticabile coprotagonista de Il Sorpasso, Jean Louis Trintignant.

Profumo di Donna - Courtesy Photofest

Profumo di Donna – Courtesy Photofest

Inoltre, accompagna la retrospettiva un volume, Dino Risi – Pensieri, Parole, Immagini curato da Steve Della Casa, e realizzato da Istituto Luce Cinecittà, Centro Sperimentale di Cinematografia- Cineteca Nazionale ed Edizioni Sabinae, ricco di racconti di e su Risi, e di un prezioso apparato fotografico.

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