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Drammi e visioni pop ne La Vita Oscena di Renato De Maria

Trasposizione drammatica e a tratti visionaria-psichedelica, del romanzo autobiografico di Aldo Nove, è La Vita Oscena di Renato de Maria, pellicola presentata alla 71esima Mostra di Venezia nella sezione Orizzonti e che arriva la cinema domani giovedì 11 giugno. Nel cast del film Isabella Ferrari, Roberto De Francesco, Iaia Forte, Andrea Renzi e il francese Clément Métayer, La voce narrante è di Faustro Paravidino mentre la colonna sonora è stata curata da Deproducers, Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo, Riccardo Sinigallia e Max Casacci.

Rimasto solo, per lo sgretolamento improvviso della sua famiglia, Andrea (Clément Métayer) intraprende un viaggio alla ricerca della morte, ma finisce per trovare la vita. Sulle ruote del suo skateboard Andrea inizia così un percorso allucinato, in cui la visione drogastica si sovrappone alla realtà, deformandola. In attesa di una fine che non arriva e non arriverà mai, attraverserà il fuoco onirico della dissoluzione, inseguito dallo sguardo della madre (Isabella Ferrari). Fino a trovare il senso più profondo della sua Vita Oscena.

Isabella Ferrari in "La vita Oscena"

Isabella Ferrari in “La vita Oscena”

La Vita Oscena di Renato De Maria è un racconto di formazione di un ragazzo che attraversa i traumi e i dolori fino in fondo, spingendosi a cercare la morte, per poi arrivare alla rinascita. Un percorso in un mondo allucinato nella sua vita e nella sua visione alterata. Il suo poeta preferito, al quale si ispira, ha scelto la morte, mentre lui trova la forza di sopravvivere e raccontare questa vita.

Clément Métayer e Isabella Ferrari in "La vita oscena"

Clément Métayer e Isabella Ferrari

Di seguito le note rilasciata dal regista Renato De Maria:

“Ho scelto di fare un film tratto dal romanzo autobiografico di Aldo Nove perché, dopo averlo letto, le immagini evocate da questa storia drammatica ma incredibilmente visionaria mi hanno ossessionato, quasi obbligandomi a farlo. Sono stato attratto dalla possibilità di raccontare, sul ritmo di una lingua poetica e capace di immagini spiazzanti, una sorta di odissea pop. Lo skateboard e la figura fragilmente adolescenziale di Andrea viaggiano in un mondo deforme, onirico, colorato, vicino alla grafica del fumetto, poetico e spettacolare insieme”.

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