(foto Filippo Milani)

Fabrizio Gifuni interpreta Lo Straniero di Albert Camus

(foto Filippo Milani)

Domani sera alle 21, al Teatro Fraschini di Pavia, Fabrizio Gifuni sarà in scena con Lo Straniero, un’Intervista Impossibile, una lettura con cui l’attore darà vita al testo inquieto, cerebrale e affascinante di Albert Camus. Lo spettacolo è stato ideato e diretto da Roberta Lena.

Gifuni Straniero

Ispirato al romanzo esistenzialista Lo Straniero di Albert Camus, scritto nel 1942, Fabrizio Gifuni presenta la figura di Meursault, un impiegato di Algeri originario della Francia, personaggio inquietante perché oltre ad essere un uomo senza qualità, è annoiato e incapace di dare senso alla propria vita, trascinato dagli eventi e senza sentimenti verso la madre e la fidanzata Marie, senza relazioni con il prossimo. Tutto ciò gli sarà fatale quando dovrà essere giudicato (e alla fine condannato) per un omicidio commesso solo perché invischiato in una situazione di tensione. Un diario interiore scritto in prima persona, in forma di intervista che si articola in diversi movimenti (la veglia e il funerale della madre – l’omicidio- il processo – il carcere in attesa dell’esecuzione), come se il protagonista interrogasse se stesso.

Gifuni infatti non ha bisogno di trasformarsi per trasmetterci la parola dell’autore e non si identifica nel personaggio di Meursault, sprofonda progressivamente nell’anima del personaggio, ne restituisce la forte essenza intrisa di solitudine, ossessione e disperazione mascherata da indifferenza. Lo spettacolo, che immagina dunque il ritorno del protagonista a raccontare la sua storia in una “intervista impossibile”, fonde parola e musica: in scena un attore che cerca il campo magnetico che lo unisce allo spettatore, bracci di sei microfoni puntati verso di lui pronti a raccoglierne la sua lucida confessione e un musicista: il sottofondo alle parole è affidato a sonorità e parole di brani ispirati al romanzo come Killing an Arab dei Cure e The Stranger dei Tuxedomoon.

(foto di Francesca Cirilli)

(foto di Francesca Cirilli)

L’arte seducente della voce dell’attore si fa corpo, il sottofondo sonoro crea una tensione palpabile e sospesa, restituendo sapori, consistenza di oggetti e di superfici. Proseguendo la ricerca che lo ha portato a indagare le vite di scrittori eccellenti, Fabrizio Gifuni, attore-cardine del teatro italiano, sensibile e raffinato, si confronta con una scrittura fondamentale per l’esistenzialismo filosofico e letterario.

Info biglietti: www.teatrofraschini.org

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