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Freaks Out, il circo di Gabriele Mainetti arriva a Venezia

Mercoledì 8 settembre l’Italia torna in Concorso alla 78. Mostra Internazionale d’Arti Cinematografiche di Venezia con Freaks Out, il nuovo film diretto da Gabriele Mainetti dopo il grande successo ottenuto con la sua prima regia in Lo Chiamavano Jeeg Robot . Nato da un soggetto di Nicola Guaglianone, che ne ha firmato anche la sceneggiatura insieme a Gabriele Mainetti, Freaks Out ricorda il celebre Freaks diretto nel 1932 da Tod Browning, una pellicola ambientata nel mondo del circo ed interpretata da veri “fenomeni da baraccone” (ancora oggi è considerato uno dei più grandi cult movie di sempre, nonché un classico del genere macabro). Il cast del film di Mainetti – arriverà poi nelle nostre sale il prossimo 28 ottobre, appena prima di Halloween – è composto da Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Aurora Giovinazzo, Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta e Franz Rogowski.

Il film

Roma, 1943: Matilde (Aurora Giovinazzo), Cencio (Pietro Castellitto), Fulvio (Claudio Santamaria) e Mario (Giancarlo Martini) vivono come fratelli nel circo di Israel. Quando quest’ultimo scompare misteriosamente, forse in fuga o forse catturato dai nazisti, i quattro “fenomeni da baraccone” restano soli nella città occupata. Qualcuno però ha messo gli occhi su di loro, con un piano che potrebbe cambiare i loro destini e il corso della Storia.

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Gabriele Mainetti racconta…

Si dice che il secondo film sia il più difficile da realizzare, soprattutto quando il primo ha generato un riscontro positivo. Freaks Out nasce da una sfida: ambientare sullo sfondo della pagina più cupa del Novecento un film che fosse insieme un racconto d’avventura, un romanzo di formazione e – non ultima – una riflessione sulla diversità. Per farlo ci siamo avvicinati alla Roma occupata del 1943 con emozione e rispetto, ma allo stesso tempo abbiamo dato libero sfogo alla fantasia: sono nati così i nostri quattro freak, individui unici e irripetibili, protagonisti di una Storia più grande di loro“.

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