Hollywood Icons, un viaggio nel divismo dello Star System

Stasera, in occasione della Notte Bianca di Villa Manin a Passariano di Codroipo (Udine), verrà presentata la mostra fotografica Hollywood Icons, un viaggio attraverso i volti più famosi dello Star System hollywoodiano. Attraverso questa esposizione, aperta al pubblico dal 16 luglio al 9 ottobre, sarà possibile farsi ammaliare dai ritratti magici delle stelle dell’epoca d’oro di Hollywood, riscoprendo quegli scatti e quei fotografi che hanno creato le immagini scintillanti delle icone del cinema.

Hedy Lamarr by Robert Coburn, 1938. Columbia Pictures © John Kobal Foundation

Da Lana Turner a Hedy Lamarr, da Marlene Dietrich (foto copertina) a Audrey Hepburn, da Fred Astaire a Cary Grant, fino a Sophia Loren e Marcello Mastroianni. Oltre 200 foto storiche provenienti dalla collezione dello scrittore e giornalista John Kobal. Furono proprio le fotografie realizzate da fotografi ritrattisti e fotografi di scena, nei maggiori Studios, a creare l’immaginario divistico che ha affascinato intere generazioni.

Lana Turner by Madison Lacy, 1937. Warner Bros © John Kobal Foundation

Foto storiche e materiali preziosi parte della memorabile collezione realizzata da John Kobal, giornalista e scrittore, riconosciuto come uno dei più autorevoli esperti di storia del cinema e scomparso prematuramente nel 1991 all’età di 51 anni. Il suo libro The Art of the Great Hollywood Portrait Photographers rimane una pietra miliare della ricerca cinematografica.

Fred Astaire, attributed to John Miehle for Top Hat, 1935. RKO © John Kobal Foundation

La storia del cinema di solito è scritta dal punto di vista degli attori o registi prestando poca attenzione alla gigantesca impresa necessaria per produrre il film vero e proprio. Hollywood Icons presenta i fotografi, ritrattisti e di scena, che silenziosamente lavorarono dietro le quinte, ma le cui fotografie glamour sono state fondamentali per la nascita delle stelle del cinema e per la promozione dei film.

Lupe Velez by George Hurrell, 1931. Metro-Goldwyn-Mayer © John Kobal Foundation

Milioni e milioni di immagini disseminate dagli studi di Hollywood per tutto il periodo d’oro, furono il risultato del lavoro di artisti dell’obiettivo che con il loro operato veloce, efficiente e talvolta brillante, riuscirono a promuovere lo stile hollywoodiano in tutto il mondo.

Gary Cooper by Bud Fraker for Mr. Deeds Goes to Town, 1936. Frank Capra Productions/Columbia Pictures © John Kobal Foundation

Nessuno comprese l’importanza di questo imponente materiale di Hollywood meglio di John Kobal che fin da adolescente aveva iniziato a collezionare cimeli dei film. I suoi frequenti viaggi a New York e Los Angeles, quando divenne corrispondente americano della BBC per la trasmissione radiofonica Movie Go Round, coincisero con il fallimento dei principali studi cinematografici di Hollywood.

Rita Hayworth by Robert Coburn for Gilda, 1946. Columbia Pictures © John Kobal Foundation

Non poteva esserci momento più propizio per un giovane interessato ad acquisire testimonianze del glorioso passato di Hollywood. Mentre gli studi gettavano letteralmente al macero gli archivi fotografici accumulati sin dall’inizio della produzione dei film, Kobal era lì per raccogliere quanto più poteva e caricarlo nella sua station wagon. Nacque così la sua eccezionale collezione hollywoodiana di ritratti originali d’epoca.

Director Alfred Hitchcock by Ernest Bachrach for Notorious, 1946. RKO © John Kobal Foundation

Parecchi anni più tardi, nel 1969, fu invece l’incontro casuale con George Hurrell, il più famoso ritrattista di Hollywood, a spingere Kobal a rintracciare i fotografi di scena ancora in vita che l’industria del cinema aveva in gran parte lasciato in disparte. Di questi solo Hurrell aveva continuato a lavorare; altri, come Ted Allan, Laszlo Willinger e Clarence Sinclair Bull si erano oramai ritirati.

Audrey Hepburn by Bud Fraker for Sabrina Fair, 1954. Paramount Pictures © John Kobal Foundation

Attraverso le interviste, che erano la specialità di Kobal, egli ottenne in prima persona informazioni sulla produzione del glamour destinato a un consumo di massa. Molti dei fotografi accettarono di stampare ancora una volta le immagini dai loro negativi, che Kobal nel frattempo aveva acquisito dagli studi di Hollywood. Il mondo perduto registrato nei negativi 8×10, fu resuscitato con le nuove e scintillanti stampe all’argento, anch’esse esposte in questa occasione.

Paul Newman by Bert Six, 1954. Warner Bros © John Kobal Foundation

La mostra a Villa Manin, curata da Robert Dance e Simon Crocker della John Kobal Foundation, ci permette dunque di rivivere il sogno di questo mondo scomparso, con anche una sezione dedicata alle immagini degli stessi fotografi, una riservata al dietro le quinte dei set fotografici e con alcuni ritratti dello stesso Kobal insieme a molti protagonisti dell’universo cinematografico da lui tanto amato. Sarà disponibile anche il catalogo della mostra, Hollywood Icons, pubblicato da Skira Editore.