Arrivano I Prof 0

In sala Arrivano i Prof – Intervista a Lino Guanciale: “L’insegnamento è fondamentale, bisogna investire nella Scuola”

Un volto assai noto per il pubblico televisivo (prossimamente protagonista nelle nuove stagioni de L’Allieva, La Porta Rossa e Non Dirlo Al Mio Capo) e teatrale (ora in tournée con La Classe Operaia Va In Paradiso e Itaca), e anche molto amato per un’eleganza fuori dal comune e per una bravura capace di conquistare chiunque. Stiamo parlando di Lino Guanciale che dal 1° maggio sarà al cinema con Arrivano i Prof, il film diretto da Ivan Silvestrini basato su Les Profs, pellicola francese di Pierre Francois Martin-Laval (2013). Nel cast, oltre a Guanciale, ci sono anche Claudio Bisio, Maurizio Nichetti e il rapper Rocco Hunt.


Il film 

Mentre gran parte degli studenti festeggiano le promozioni all’esame di maturità, al liceo Alessandro Manzoni c’è grande preoccupazione perché solo il 12% degli studenti è riuscito a conseguire il diploma, inoltre il Manzoni ha il primato di essere il peggior liceo d’Italia. Non sapendo più che soluzioni adottare, il preside accoglie la proposta del Provveditore e decide di fare un ultimo tentativo: reclutare i peggiori insegnanti in circolazione nella speranza che dove hanno fallito i migliori, possano riuscire i peggiori con l’obiettivo di avere almeno il 50% di promossi.

Così l’Alessandro Manzoni rinnova il corpo insegnanti con sette professori veramente speciali, ciascuno dei quali segue un proprio progetto didattico rivoluzionario e un proprio personalissimo metodo di insegnamento. I ragazzi del liceo cominciano a capire che sta accadendo qualcosa di grande e che a quello sgangherato e sconclusionato corpo docente importa davvero di loro, al di là dei programmi scolastici e delle note sul registro.

"Arrivano I Prof"

“Arrivano I Prof”

Per capire meglio di che film si tratta abbiamo intervistato proprio Lino Guanciale, uno dei protagonisti.

Perché hai deciso di dire sì a questo film?

Perché ho una grande passione per la didattica, l’insegnamento è buona parte della mia vita professionale e questa farsa di ambientazione scolastica mi è sembrata l’occasione per sdrammatizzare quella che per me è una grande necessità esistenziale, ovvero insegnare.  Mi incuriosiva moltissimo poter lavorare con Claudio Bisio, Maurizio Nichetti e conoscere con un ragazzo decisamente in gamba come Rocco Hunt.

Ti troviamo nelle vesti di un Professore sui generis. Cosa ci puoi raccontare?

Il Prof che interpreto è un uomo timidissimo, goffo, impacciato e talmente imbranato da non essere riuscito a prendere l’abilitazione all’insegnamento; ciò nonostante non gli mancano le capacità e la passione per il suo mestiere. È uno socialmente disadattato ma profondamente tenero, nonostante i disastri che combina. Mi sono divertito moltissimo a interpretarlo: è diverso dagli uomini alfa e glamour che ho avuto il piacere di vestire per il pubblico.

Lino Guanciale e Claudio Bisio

Lino Guanciale e Claudio Bisio

Nel film affianchi Claudio Bisio. Cosa unisce i vostri personaggi? Com’è stato lavorare con lui?

Sia il mio personaggio che il suo sono accomunati da una genuina passione per l’insegnamento, portata avanti con metodi assolutamente discutibili. Hanno il pregio di riuscire a costruire con i ragazzi un rapporto bello ed efficace. Nel film, Claudio ha il compito di insegnarmi a corteggiare quella che sarà poi la mia metà, interpretata da Giusy Buscemi. Lavorare con lui è stato molto stimolante e divertente, ci si trova benissimo sia sul set sia fuori; è un piacere improvvisare. C’è stata un’ottima intesa e ne sono stato felicissimo.

Qual è il ruolo di un professore nella scuola di oggi?

I docenti sono chiamati a un compito difficilissimo secondo me. Viviamo in un ‘epoca in cui l’insegnante ha perso autorità, visti gli scarsi investimenti fatti nella scuola. Non ha più quel ruolo fortemente educativo che invece avrebbe dovuto avere, soprattutto nei confronti dei ragazzi con cui lavora. Prima si andava dal docente per parlare del proprio figlio al fine di avere indicazioni su come lavorare per dare una sana educazione; adesso invece li si tratta come degli erogatori di voti e di diplomi da bistrattare per difendere l’unicità e l’intoccabilità dei propri figli. È una posizione molto difficile e i professori non posso guadagnare nuovamente il credito perduto. Credo che si debba tornare ad investire nella scuola pubblica perché corrisponde alla maggior parte dell’istruzione del nostro Paese.

Giusy Buscemi e Lino Guanciale

Giusy Buscemi e Lino Guanciale

Questo è un periodo molto delicato per l’istruzione in Italia, soprattutto per gli atti di bullismo nei confronti dei docenti. Cosa pensi di quello che sta succedendo?

È la conseguenza di troppi anni di scarso investimento nella scuola e nel miglioramento delle condizioni degli insegnanti che vengono pagati poco, sono costretti a una vita sempre più precaria e questa situazione che si è creata non mette nelle condizioni di fare bene il proprio mestiere, li scredita agli occhi degli studenti e delle famiglie. Questi episodi di bullismo sono il risultato di quanto poco abbiamo creduto nella scuola negli ultimi 20 anni.

Il compito della scuola e del cinema, insieme, qual è?

Devono essere maggiormente legati perché non si tratta di forme di divagazione; il cinema e il teatro possono rivelarsi sponde formative importanti. A differenza del grande schermo, il teatro è un fatto fisico e i testi che gli attori recitano possono aiutare moltissimo i giovani nella loro crescita.

Il Professor Lino Guanciale

Il Professor Lino Guanciale

Cosa vorresti arrivasse del film?

È una commedia ma spero che arrivi il messaggio che l’insegnamento è un fatto di passione, anche con i ragazzi. Bisogna tornare a credere che se si dà fiducia ai docenti possono emergere le cose più belle che entreranno a far parte della vita di un giovane. Alla scuola infatti sono legati i ricordi più frizzanti e caldi ma anche i più brutti di tutti noi perché è il periodo decisivo della formazione della personalità ed è la parte più importante della nostra società.

Intervista di Giulia Farneti

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