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Intervista a Matthias Martelli: “Geniale e moderno, Raffaello Sanzio è Il Figlio Del Vento”

In occasione delle celebrazioni del V Centenario della morte del grande artista urbinate Raffaello Sanzio, dal 16 al 18 ottobre il Teatro Sanzio di Urbino ospiterà – in prima nazionale – Raffaello. Il Figlio Del Vento, lo spettacolo di e con Matthias Martelli, prodotto da Teatro Stabile dell’Umbria e Doc Servizi in collaborazione con Comune di Urbino, Regione Marche e AMAT.
Matthias Martelli

Matthias Martelli

Lo spettacolo

Raffaello Sanzio. Figlio Del Vento è un racconto avvincente e poetico su un grande genio dell’umanità: Raffaello Sanzio. “Il pittore della grazia e della perfezione“, così è stato definito per secoli. Ma dietro la figura mite e rassicurante del “pittore divino” si nasconde un genio dalla vita esplosiva, fatta di sfide e contraddizioni, di viaggi incessanti, amicizie granitiche, amori focosi, successi grandiosi e tragedie improvvise, passando persino attraverso polemiche con l’autorità del tempo. Matthias Martelli, accompagnato dalle musiche dal vivo del Maestro Castellan, dai disegni e le luci di Loris Spanu e i costumi di Monica Di Pasqua, riprende la tradizione del teatro giullaresco e di narrazione e trascina lo spettatore all’interno di un percorso appassionante, rendendo vivi i personaggi, entrando con le immagini e le parole dentro i capolavori di Raffaello, curiosando nei suoi segreti, per rimanere infine stupiti e affascinati di fronte alla sfolgorante esplosione di meraviglia e colori di questo gigante del Rinascimento.

Intervista a Matthias Martelli

Ho avuto il piacere di parlare in anteprima di questo spettacolo direttamente con il suo bravissimo autore ed interprete, Matthias Martelli.

Matthias, chi è Il Figlio Del Vento? Che spettacolo sarà?

Il Figlio del Vento è Raffaello Sanzio, uno degli artisti più sorprendenti e geniali di sempre. Il vento di Urbino, sua città natale e perla del Rinascimento, ha soffiato sulla scintilla dell’arte che albergava dentro il pittore bambino e ne è nata una fiammella, che è diventata in breve un incendio. Lo spettacolo sarà all’insegna del teatro giullaresco, fisico, mimico, poetico e ironico allo stesso tempo, con l’obbiettivo finale di riconsegnare un’immagine nuova del Pittore Divino: un uomo e un artista audace, affascinante ed esplosivo.

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500 anni moriva Raffaello Sanzio, il Principe Delle Arti. Cosa rappresenta ancora oggi per te questo artista immortale?

Coraggio, talento, determinazione, eros, genio, felicità. Tutto questo per me è Raffaello. Un artista moderno ed estremamente attuale. Basti pensare alla lettera che scrisse, assieme a Baldassarre Castiglione, a Papa Leone X, il cui contenuto si può riassumere in una frase: “Deve essere nostra cura tutelare e conservare assiduamente quello che ci resta della gloria dell’antichità”. Le sue parole, così simili all’articolo nove della nostra Costituzione, risuonano vive ancora oggi, ogni volta che l’arte viene sminuita e distrutta, ogni volta che vengono tagliate le risorse alla cultura, ogni volta che cade un muro a Pompei.

Facendo riferimento all’episodio dello spettacolo censurato Mistero Buffo del Premio Nobel Dario Fo (che avresti dovuto portare in scena a Massa Martana – Perugia lo scorso 29 agosto 2020), quanto lo spettacolo su Raffaello Sanzio diventa importante per proporre un nuovo Rinascimento dell’arte e della cultura nel nostro Paese?

Nel Rinascimento le istituzioni pubbliche e gli imprenditori privati investivano sugli artisti emergenti: Raffaello non sarebbe mai diventato Raffaello se le famiglie umbre non avesse puntato su di lui fin da ragazzino. A soli 17 anni venne dichiarato “Magister”, ovvero “Maestro” in un contratto, termine che si usava solo per i pittori già affermati. Questo è lo spirito del Rinascimento. Ecco perchè oggi è necessario come non mai puntare sulla cultura, sul teatro, sulle arti visive e performative per far esplodere una rinascita del nostro Paese.

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Il momento è ancora delicato, il virus è presentissimo. Perché è importante andare a teatro in un momento così? Cosa vuoi che arrivi al pubblico?

Il teatro si è mostrato uno dei luoghi più sicuri: secondo un’indagine dell AGIS su 347.262 spettatori e 2.782 spettacoli, nel periodo che va dal 15 giugno a inizio ottobre, si è registrato solo un caso di Covid. Dico al pubblico: venite a teatro, in sicurezza. In questo momento, come non mai, c’è bisogno di bellezze, poesia e fantasia.

Intervista di Giacomo Aricò

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