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Keanu Reeves ricrea la vita (e gli affetti) in Replicas

Dal 19 settembre è disponibile in home video Replicas, il thriller fantascientifico del 2018 diretto da Jeffrey Nachmanoff e scritto da Chad St. John con protagonisti Keanu Reeves, Alice Eve e Thomas Middleditch. Il film, tratto da un racconto di Stephen Hamel, sarà distribuito in Dvd e Blu-Ray da Koch Media.

Il film

William Foster (Keanu Reeves) è un neuroscienziato reclutato da una misteriosa azienda di bio-tecnologie per lavorare sulla traslazione della coscienza umana in una forma digitale che possa essere trasferita in un nuovo corpo. Trasferisce quindi sua moglie Mona (Alice Eve) e i loro tre figli in una remota isola per completare le sue ricerche. Sfortunatamente, il processo di transfert si dimostra imperfetto, inculcando ai soggetti dei test tendenze suicide e moti di violenza. Quando però un tragico incidente d’auto provoca la morte della sua famiglia, Foster si convince ad utilizzare ancora una volta la procedura nel tentativo di riportarli in vita.

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Trasferire la coscienza umana: un atto d’amore

Il tema di Replicas – il trasferimento della coscienza/anima umana da un corpo ad un altro corpo (sia esso un clone o una macchina) – ci pone delle questioni di non poco conto. Prima di tutto pensiamo se quanto avviene nel film possa effettivamente verificarsi anche fuori dallo schermo, in un futuro nemmeno troppo lontano (Replicas già ricorda, nel nome, i replicanti di Blade Runner, quindi 2019). Si potrà davvero replicare l’anima e la vita? Nel film di Nachmanoff – è vero, negli USA non ha fatto impazzire critica e pubblico, ma, per gli amanti del genere, è godibile e tutto sommato intrigante – le azioni di William Foster (un sempre bravo Keanu Reeves), appartenenti al mondo della biogenetica, devono essere valutate da: un punto di vista scientifico (è possibile farlo?), tecnologico (com’è possibile farlo?), legale (è possibile farlo solo di nascosto?) ed etico (è giusto farlo?). Ma è soprattutto dal punto di vista sentimentale (l’amore verso la propria famiglia) che dobbiamo valutarlo. Probabilmente è qui che andiamo tutti d’accordo: la Replica che sostituisce la Perdita. Ma l’essere umano, al momento, è tale per la sua unicità. Ed è giusto così.

 

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