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La Terra Dell’Abbastanza, la folgorante opera prima dei Fratelli D’Innocenzo

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Dopo aver sbalordito pubblico e critica al 68° Festival del Cinema di Berlino (sezione Panorama), giovedì 7 giugno arriva nelle nostra sale La Terra Dell’Abbastanza, l’opera prima dei Fratelli D’Innocenzo interpretata dai giovani Andrea Carpenzano e Matteo Olivetti e da Milena Mancini, Max Tortora e Luca Zingaretti.


Mirko e Manolo sono due giovani amici della periferia di Roma. Bravi ragazzi, fino al momento in cui, guidando a tarda notte, investono un uomo e decidono di scappare. La tragedia si trasforma in un apparente colpo di fortuna: l’uomo che hanno ucciso è un pentito di un clan criminale di zona e facendolo fuori i due ragazzi si sono guadagnati un ruolo, il rispetto e il denaro che non hanno mai avuto. Un biglietto d’entrata per l’inferno che scambiano per un lasciapassare verso il paradiso.

Fabio e Damiano D’Innocenzo hanno raccontato così il loro film d’esordio:

Abbiamo voluto raccontare com’è facile assuefarsi al male. I due ragazzi protagonisti uccidono involontariamente un uomo e scelgono la via più facile, quella del silenzio, ma i fantasmi di quest’evento non gli lasciano tregua. Così cominciano a corazzarsi dai sensi di colpa. Credono sia più facile accumulare ulteriore carico di disumanizzazione invece che ripulirsi da quanto è accaduto. Al punto da non sentire più niente, coscienza compresa”.

La Terra Abbastanza 1

Quando si apre lo spiraglio dell’attività criminale vedono miracolosamente concretizzarsi la pista alternativa della quale credono di avere bisogno: abituarsi al male. In un mondo in cui la sofferenza è sinonimo di debolezza, i due ragazzi protagonisti si spingeranno oltre il limite della sopportazione per vedere fin dove si può fingere di non sentire nulla. Purtroppo, lo scopriranno sulle loro spalle: si può fingere fino alla fine. Non esiste uno stop, se non il definitivo”.

Perché il sangue non fa più impressione e la paura cessa di essere un meccanismo di difesa, la violenza diventa l’unico linguaggio comprensibile. Un linguaggio che fa terra bruciata dovunque lo si parli. Non importa quale sia il luogo di provenienza delle vittime. Cruciali, per l’impianto narrativo, sono le figure genitoriali dei due ragazzi protagonisti, che seppur collocate agli opposti sono entrambe vittime dell’inesorabile spirale tragica che non accenna a fermarsi: quella di un padre più immaturo dei protagonisti, che spinge il figlio su un treno che lui ha perso e che si ostina a inseguire e quella di una madre che il treno invece cerca invano di fermarlo”.

La Terra Abbastanza 2

Il film è girato a Ponte di Nona. La sua architettura la rende una periferia quasi magica, sembra quasi un Pasolini che incontra Wes Anderson o Tim Burton. Tra i riferimenti artistici e politici del film: Paisà di Pasolini, la dualità ne Il Cattivo Tenente di Abel Ferrara ma anche la capacità di distorcere la realtà del pittore Francis Bacon. La realtà è brutale e il nostro intento non era quello di abbellirla. La violenza è sempre sciatta. Gli ultimi venti anni di storia italiana ci hanno lasciato valori sbagliati e un gran senso di frustrazione”.

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