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Le balle e i giochi della Politica ne Il Sindaco – Italian Politics For Dummies

Cosa succede quando un ragazzo di 23 anni partecipa alle elezioni per diventare sindaco di una grande città del sud d’Italia e decide di registrare con una telecamera nascosta tutto ciò che gli succede, rendendo la sua campagna una scatola trasparente? Oggi e domani al cinema lo scoprirete con Il Sindaco – Italian Politics for Dummies, il documentario diretto dalle “Iene” Davide Parenti e Claudio Canepari.

Questa è la storia vera di Ismaele, arrivato quarto alle elezioni comunali nel giugno 2017 a Palermo, la città che ha esportato la mafia in tutto il mondo. Gli ‘attori’ inconsapevoli di questo film sono i politici italiani, quelli che hanno comandato l’Italia sino a ieri e quelli che la stanno comandando oggi.

Compaiono, ripresi segretamente: Matteo Salvini (attuale Ministro dell’Interno), Giancarlo Giorgetti (Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri), Giorgia Meloni e Ignazio La Russa (Ministri del governo Berlusconi), Gianfranco Miccichè (Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel governo Berlusconi), Rosario Crocetta (Presidente uscente della Regione Sicilia), Totò Cuffaro (2 volte Presidente della Regione Sicilia, condannato a 7 anni per favoreggiamento a Cosa Nostra) e il boss Antonino Abbate, documentato nella sua attività mafiosa di vendita di voti.  In mezzo a tutti questi documenti reali scorre una commedia, la vita di un ragazzo e della sua ingombrante madre italiana, ambientata in una città che è un set a cielo aperto.

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Di questa avventura ognuno si farà la propria idea. A Ismaele è servita a capire che la politica in fondo è un mondo semplice. Non importa saper fare quel che prometti, importa prometterlo bene. Non importa da dove arrivano i voti, importa che arrivino. Non importa se dici una cosa e ne fai un’altra, e soprattutto non importa che sia vero. Importa dirlo tante volte. E poi se qualcuno ti dà quel che vuoi, tu gli dai quello che vuole. Se lo fai con un boss è voto di scambio, se lo fai con chi è dentro il sistema non si chiama più così. Si chiama accordo politico.

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