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L’Otello restaurato di Orson Welles nella pre-apertura veneziana

Oggi verrà presentata a Venezia, nella pre-apertura della 72esima Mostra del cinema, la rarissima versione italiana, restaurata dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, de L’Otello di Orson Welles (titolo originale The Tragedy of Othello: The Moor of Venice). Nel centenario della sua nascita, Venezia celebra così il regista di Quarto Potere.

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Durante il periodo delle Repubbliche Marinare, Otello (Orson Welles), detto il moro di Venezia, viene inviato dal doge a difendere la roccaforte di Cipro dai Turchi, dopo il suo matrimonio con la bella e nobile Desdemona (Suzanne Cloutier). Avendo scelto Cassio (Michael Laurence) come aiutante, Otello provoca invidia e gelosia nel perfido Jago (Micheál MacLiammóir), che comincia ad insinuare dubbi sulla fedeltà della moglie.

Con un artificio, il subdolo Jago crea l’incidente del fazzoletto di Desdemona. A questo punto l’ingenuo Otello gli crede e folle di gelosia, soffoca la moglie con un cuscino. Ma la verità viene a galla e Jago smascherato e condannato a morte. Otello non resiste però al rimorso e si suicida.

FilmingOthello

Nel settembre 1951, è in programma alla Mostra del Cinema di Venezia l’Otello di Orson Welles. Si tratta della versione italiana del film, la più lunga, con i dialoghi a cura di Gian Gaspare Napolitano supervisionati dallo stesso regista. Sarebbe la prima proiezione mondiale. Ma non avrà mai luogo. Un nuovo incidente che coinvolge Welles e la Mostra, dopo il ritiro dal concorso del Macbeth nel ’48.

Welles convoca una conferenza stampa e, con aria mesta, annuncia che la copia non è pronta, perché ritenuta “tecnicamente scadente”. Il film verrà ritirato dal concorso, e una nuova versione, più corta ma in inglese, sarà presentata al 5° Festival di Cannes nel maggio successivo, vincendo il Grand Prix come Miglior Film.

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Sempre in occasione del centenario, il CSC – Cineteca Nazionale ha pubblicato anche il volume L’Otello Senz’Acca. Orson Welles nel Fondo Oberdan Troiani di Alberto Anile, che racconta le vicende della versione italiana dell’Otello e le vicissitudini di uno dei set più avventurosi della storia del cinema.

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