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Luci e ombre di Internet in Lo And Behold di Werner Herzog

Che cos’è Internet oggi? Che ruolo ha nelle nostre vite e come influirà sul nostro futuro? Le risposte prova a darle Lo And Behold – Internet: Il Futuro è Oggi, il documentario – al cinema – realizzato da Werner Herzog.


Herzog ci guida nell’esplorazione del favoloso mondo digitale contemporaneo, in dieci tappe che analizzano ciascuna una delle numerose facce di questa realtà ricca e onnipotente che è il Web, alla scoperta dei suoi lati più sorprendenti tra robotica e hacking, nuovi fenomeni psicologici e dinamiche sociali, rischi e meraviglie. E, nel delineare un quadro completo di dove siamo, ci permette di intravedere dove stiamo andando: un futuro in cui forse Internet sarà capace di sognare se stessa, gli asceti avranno bisogno del wi-fi e i robot sapranno giocare a calcio meglio di noi.

Nel 1969 un modesto laboratorio informatico universitario della UCLA di Los Angeles inviò il primo messaggio trasmesso su Internet a qualche centinaia di chilometri, agli scienziati in trepidante attesa dell’università di Stanford, dando così il via a una strabiliante rivoluzione che ha coinvolto ogni aspetto della vita moderna. Da quel giorno, i confini del cyberspazio si sono ampliati in una rete complessa che collega quasi ogni informazione esistente al mondo. Il maestoso, enigmatico, a volte pericoloso e apparentemente infinito mondo connesso ha ridisegnato la vita dell’umanità, senza farsi quasi notare.

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In Lo And Behold, il documentarista Werner Herzog ricostruisce la storia del mondo virtuale dalle origini fino agli estremi traguardi raggiunti, esplorando il panorama digitale con la stessa curiosità e immaginazione allenata precedentemente nelle destinazioni terrene più disparate quali l’Amazzonia, il Sahara, il Polo Sud e l’outback australiano. L’incessante sguardo inquisitore che ha ripercorso il viaggio dello sfortunato amante degli orsi Timothy Treadwell e che ha avuto l’ardire di immaginare la creazione delle splendide antiche pitture rupestri della grotta Chauvet, ora trova la bellezza, il mistero e un potenziale sbalorditivo in quest’ultima terra inesplorata.

Herzog non ha problemi ad ammettere che il suo utilizzo di internet si limita principalmente alle email, e solo perché semplificano la comunicazione tra gli Stati Uniti, dove vive, e la sua casa di produzione in Germania. Herzog afferma: “A volte uso Google Maps per trovare un posto dove devo andare, ma non sono presente su nessun social network o cose simili. Non è che io sia un nostalgico dei tempi in cui gli smartphone non esistevano e non si era costantemente raggiungibili, si tratta di una decisione culturale. Il mio social network è sostanzialmente il tavolo del mio soggiorno, che è da sei persone: io e mia moglie, più un massimo di quattro ospiti. La nostra “rete sociale” si svolge attorno alla nostra tavola”.

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L’ingenuità di Herzog riguardo al digitale è diventata essenziale per il taglio dato al film: “mi sono lasciato guidare dalla curiosità – afferma – dal momento che la mia esperienza con internet è piuttosto limitata, forse sono riuscito a vedere i contorni più nettamente di quanto avrebbero potuto fare altri”.

Nel suo viaggio-documentario, Herzog ha intervistato-conversato con: il Professore della UCLA Leonard Kleinrock, uno di creatori di ARPANET, Bob Kahn, inventore di alcuni dei protocolli alla base di Internet, Tim Berners Lee, creatore del World Wide Web e tanti altri (come l’ingegnere robotico Sebastian Thrun, l’astronoma Lucianne Walkowicz, il fisico e cosmologo Lawrence Krauss, e l’hacker Kevin Mitnick). Le esplorazioni di Herzog lo conducono al lato oscuro di Internet, dove incontra una famiglia in lutto tormentata da crudeli troll anonimi, oltre a persone le cui vite sono state rovinate dalla dipendenza da Internet o la cui straordinaria sensibilità ai campi elettrici creati dai ripetitori wireless, che stanno proliferando rapidamente, li spinge a vivere isolati. Scava anche nel rovescio della medaglia del raggio universale del mondo connesso, il mondo oscuro degli hacker, e si interroga sul futuro in continua evoluzione di Internet.

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Il regista osserva che neanche i più fantasiosi futuristi della metà del XX secolo avevano il vago sospetto della rivoluzione delle comunicazioni che stava per accadere: “Gli scrittori di fantascienza dagli anni ‘50 in avanti non avevano neanche lontanamente immaginato l’avvento di Internet. Parlavano di macchine volanti, colonie interplanetarie e quel genere di cose, ma nessuno aveva davvero previsto il cambiamento radicale che la società avrebbe vissuto”.

“Questa realtà è ormai diffusa ovunque, perciò è naturale che si insinui anche nel lato oscuro dell’esistenza umana”.

Werner Herzog 

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