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L’universo di Charles Schulz è al cinema con Snoopy & Friends, il film dei Peanuts

È da ieri nelle sale Snoopy & Friends, Il Film dei Peanuts basato sull’omonima striscia a fumetti creata dal compianto Charles M. Schulz ben 65 anni fa. Questa pellicola d’animazione, realizzata dai creatori dell’Era Glaciale, è stata diretta da Steve Martino.


Charlie Brown, Snoopy, Lucy, Linus e tutto il resto della banda dei Peanuts vi aspettano per la prima volta al cinema come non li avete mai visti prima grazie anche all’animazione in 3D. Snoopy, il beagle più amato nel mondo – nonché asso dell’aviazione – si imbarca nella sua più grande impresa involandosi all’inseguimento del suo arcinemico, il Barone Rosso, mentre il suo miglior amico, Charlie Brown, intraprende la sua personale epica impresa.

Era il 2 ottobre 1950 quando Charles M. Schulz introdusse per la prima volta i personaggi di Charlie Brown, Shermy e Patty. Le vignette, pubblicate in soli sette giornali, segnarono l’inizio di un viaggio lungo 50 anni che ha cambiato per sempre il paesaggio della cultura popolare. Il fumetto di Schulz, ricco di ironia e sentimento, è stato salutato come uno dei più grandi del XX secolo. Un successo particolarmente legato al personaggio di Charlie Brown, l’eroe dei perdenti, dei deboli e degli imbranati, che ancora oggi detiene una posizione unica nella cultura popolare. Charlie Brown ha infatti l’onore di essere il solo personaggio dei Peanuts ad apparire sia nel primo fumetto del 2 ottobre 1950 che nell’ultima striscia del 13 febbraio 2000 (Snoopy non ha fatto la sua comparsa fino al 4 ottobre 1950).

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Nonostante i guai e le sconfitte, il personaggio di Charlie Brown è dotato di un inguaribile ottimismo, un atteggiamento che ha sempre riempito di speranza i lettori che lo seguivano: “Charlie Brown viene indicato come un perdente per tutto il tempo – lamenta Craig Schulz, figlio di Charles M. Schulz e uno degli sceneggiatori del film – ma in realtà è un vincente, perché non si arrende mai.  Tutti noi perdiamo molto più di quanto vinciamo, e chi meglio di Charlie Brown può insegnarcelo?”.

Dotato di un talento innato per la critica sociale, Charles M. Schulz ha creato i suoi personaggi e le sue storie con arguzia, sarcasmo, umorismo e cuore.  A metà degli anni 1960, ha introdotto il personaggio di Piperita Patty, una ragazzina sportiva con il cuore di un maschiaccio. Per quei tempi, una scelta innovativa e controcorrente, visto che in quegli anni le ragazze non giocavano nella stessa squadra in cui c’erano dei ragazzi. Nel 1968 invece Schulz ha creato Franklin, il primo personaggio nero della striscia, un compagno di classe e di squadra di Piperita Patty e Marcie.

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Charles Schulz ha avuto la straordinaria capacità di proporre incessantemente nel suo fumetto argomenti rilevanti per le persone, senza mai cambiare il proprio punto di vista sul mondo nonostante il successo. Lo status di eterno perdente di Charlie Brown, la coperta di Linus, la filosofia di Franklin, l’introspezione di Marcie, la concentrazione di Schroeder, e poi ancora Lucy, Sally, Piperita Patti: tutti i personaggi di Schulz hanno un fascino universale.

Nel film di Martino, riviviamo le ansie quotidiane che incontriamo durante la crescita, soprattutto quando si va a scuola per stare in mezzo agli altri: “abbiamo preso questo tema e cambiato il tono generale del film, portando un messaggio più forte che possa riguardare non solo i bambini ma anche gli adulti” spiega Craig Schulz.

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Un pensiero supportato anche da Steve Martino: “Schulz per 50 anni ci ha brillantemente mostrato quanto sia importante mostrare al mondo le nostre emozioni, ansie, speranze e paure, senza filtro”. Secondo il regista “vediamo un po’ di noi stessi in ciascuno dei personaggi, ed è questo ciò che li rende così facilmente riconoscibili. Invece di interiorizzare le emozioni dei personaggi, Schulz ha permesso loro di esprimersi apertamente, ed è per questo che siamo rimasti tutti fedeli al suo racconto”.

La sfida del film, quella di trovare personaggi interessanti e profondi, capaci di creare scenari interessanti ed una storia avvincente, era già vinta: “Schulz ci ha fornito per mezzo secolo grandi personaggi con i quali ha trattato temi universali che interessavano tutti noi”. Temi raccontati attraverso le voci di bambini: “ma questi personaggi sono adulti in corpi di bambini”.

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In conclusione, anche Steve Martino ha voluto dire la sua su Charlie Brown: “tutti hanno un po’ di Charlie Brown in loro. Tutti ci siamo trovati in situazioni imbarazzanti e tutti abbiamo avuto dei fallimenti. Però Charlie Brown ci insegna che non bisogna mai fermarsi, e riprovare di nuovo”.

“Ho sempre pensato a mio padre come Il Grande Osservatore. Non importa dove fosse e cosa stesse facendo: in ogni momento avrebbe trovato una storia da raccontare”.

Craig Schulz

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