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Mamma Ho Perso L’Aereo, 30 anni dopo sarà un Natale diverso

Il 16 novembre del 1990, poco più di 30 anni fa, nelle sale cinematografiche americane usciva un film che oggi possiamo definire un cult: Mamma Ho Perso L’Aereo. Rileggiamo questo titolo e la prima immagine che ci viene in mente è il giovanissimo Macaulay Culkin che urla (e, a sua volta, ci ricorda, in forma di parodia, L’Urlo di Munch) appena si mette sulle guance il dopobarba del padre. Quel momento, entrato nella storia, ancora oggi ci fa sorridere facendoci viaggiare indietro nel tempo.

“Una commedia per la famiglia, senza la famiglia”

Vi ricordate la storia? Ci troviamo a Chicago, e la numerosissima famiglia McCallister (tra genitori, figli, zii, e parenti di tutti i tipi) è pronta a partire per Parigi per trascorrere le vacanze di Natale. La mattina della partenza, nella confusione e nella fretta di raggiungere l’aeroporto in tempo per non perdere il volo (le sveglie non avevano funzionato per via di una mancanza di energia elettrica), viene dimenticato a casa il figlio più “problematico”, Kevin. Il resto, è storia. Noi oggi, 30 anni dopo, stiamo invece ancora combattendo contro un virus che indubbiamente ci ha cambiato la vita. Probabilmente ci sarà un Prima e un Dopo Pandemia, forse nulla sarà più “come prima” (ma siamo davvero convinti che prima tutto andava così bene?).

Una cosa è già certa: questo Natale 2020, per ovvi motivi, sarà diverso. Non solo non ci saranno le classiche tavolate in famiglia, abbondantemente apparecchiate per la Cena della Vigilia e per il Pranzo di Natale. Il sapore, l’atmosfera, lo stato d’animo. Quello sì che sarà diverso. Ecco perché ripensare a Mamma Ho Perso L’Aereo – pellicola scritta da John Hughes e diretta da Chris Columbus (fu un successo clamoroso: costato 18 milioni ne incassò 476.684.675 in tutto il mondo!) – ci riempie (ulteriormente) di nostalgia, anche solamente per il fatto che nel 1990 non ci trovavamo in una situazione del genere. «Una commedia per la famiglia, senza la famiglia» recitava il claim del film, ben scritta sulla locandina.

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Il cinema è a casa

Home Alone, il titolo originale del film, oggi si riempie di un nuovo significato, “A casa da solo”, senza la famiglia. Se per il piccolo Kevin McCallister quella situazione rappresentava il massimo della libertà, immaginare oggi un Natale senza stare con i nostri parenti non può che infonderci una profonda tristezza. Perché il Natale è soprattutto quell’abbraccio, in casa, con i nostri affetti più grandi e i nostri cari. Se non sarà possibile festeggiare in tanti, è perché dovremo continuare a lottare, rispettando, obtorto collo, le regole.

Niente però ci impedirà di rivedere un classico del Natale come Mamma Ho Perso L’Aereo, almeno a casa nostra, il cinema si può sempre vedere.

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