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Provocatoria, scandalosa, controversa, unica: l’arte di Egon Schiele

Da lunedì 27 a mercoledì 29 novembre arriva al cinema come evento Egon Schiele, il film dedicato ad uno degli artisti più controversi e trasgressivi di sempre. La pellicola, che è ispirata al romanzo Tod und Mädchen: Egon Schiele Und Die Frauen di Hilde Berger, è stata scritta dallo stesso Hilde Berger e diretta da Dieter Berner.


Pupillo di Gustav Klimt, Egon Schiele, di cui ricorrerà il centenario della morte nel 2018, è stato l’esponente di punta del primo espressionismo viennese. Un fascino conturbante avvolge la sua breve vita. Caratterizzato da un talento precoce, morto all’età di 28 anni, ha lasciato una produzione impressionante tra dipinti a olio, acquerelli e disegni. Giovane, seduttore, provocatorio e affascinante, agli inizi del XX secolo, Schiele, interpretato sul grande schermo dal talentuoso Noah Saavedra, è tra gli artisti più controversi di Vienna.

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La sua arte è ispirata da figure femminili affascinanti e disinibite, in un’epoca che sta volgendo al termine con l’avvento della Grande guerra. Due donne in particolare condizioneranno davvero la sua vita e la sua espressione artistica. Sua sorella e sua prima musa, Gerti, e la diciassettenne Wally, forse l’unico vero grande amore della sua vita, immortalata nel celebre dipinto La Morte e la Fanciulla esposto al Leopold Museum di Vienna.

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Mentre i dipinti di Schiele creano scandalo nella società viennese, portando l’artista anche in tribunale con l’accusa di abuso su una minorenne e di “pornografia”, collezionisti lungimiranti e artisti tra i più acclamati come Gustav Klimt, iniziano a riconoscere l’eccezionale valore della provocatoria e tormentata arte di Schiele. Quando lo scoppio della prima guerra mondiale minaccerà la sua ricerca e libertà artistica, Schiele sceglierà di sacrificare alla sua arte, l’amore e la vita stessa, facendo del dolore e del suo disagio esistenziale la cifra stilistica che lo consacrerà tra i maggiori interpreti dell’Espressionismo.

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