(Foto di Claudio Iannone / © Cattleya 2015)

Qualcosa di Nuovo, le relazioni moderne per Cristina Comencini

(Foto di Claudio Iannone / © Cattleya 2015)

Paola Cortellesi e Micaela Ramazzotti sono le protagoniste di Qualcosa di Nuovo, la commedia diretta da Cristina Comencini che l’ha tratta dalla sua opera teatrale La Scena. Terzo protagonista è il giovane Eduardo Valdarnini mentre nel cast compare anche Eleonora Danco.


Lucia (Paola Cortellesi) e Maria (Micaela Ramazzotti) si conoscono da sempre. Due amiche che più diverse non si può. Lucia ha chiuso col genere maschile, Maria invece non riesce proprio a farne a meno. Una sera nel suo letto capita (finalmente!) l’Uomo perfetto, Luca (Eduardo Valdarnini). Bello, sensibile, appassionato, maturo. Il mattino però porta con sé incredibili sorprese e tra equivoci, grand‎i bugie e piccoli abbandoni Lucia e Maria si prenderanno una bella vacanza da se stesse.

Forse quel ragazzo incontrato per caso è davvero l’Uomo che tutte cercano perché con le sue semplici teorie riesce a fare la vera radiografia delle loro vite, a buttare all’aria abitudini e falsi miti e a rivoluzionare ogni desiderio e ogni certezza.

Paola Cortellesi (Foto di Claudio Iannone / © Cattleya 2015)

Paola Cortellesi (Foto di Claudio Iannone / © Cattleya 2015)

Per addentrarci maggiormente nel film, vi proponiamo un estratto dell’intervista rilasciata da Cristina Comencini.

Quali analogie e quali differenze esistono tra il testo e l’allestimento teatrale della tua commedia La Scena e questo nuovo film?

Quando ho scritto l’atto unico La Scena, ho avuto la sensazione di avere colto una questione molto attuale e di avere trovato il registro giusto per esprimerla, ma non mi aspettavo il successo e l’adesione del pubblico che lo spettacolo ha avuto nei teatri dove è stato rappresentato. La relazione comica e appassionata di queste due donne con un giovane uomo ha creato nelle platee un’identificazione potente. Applausi a scena aperta, entusiasmo di donne e uomini di tutte le età, sensazione di un’apertura di libertà e di possibilità nuove sui visi della gente che usciva felice dai teatri. E ho pensato subito che poteva diventare anche un film divertente e allo stesso tempo profondo.

Ovviamente ogni adattamento implica dei cambiamenti: in questo caso l’unità d’azione dello spettacolo è stata arricchita e sono stati introdotti tutti quegli elementi che nell’atto unico non era stato possibile sviluppare. La storia, più in generale, è stata riadattata in base alle due nuove protagoniste, alle loro peculiarità e ai loro caratteri, e questo ha portato a un’importante novità rispetto al testo teatrale originale. Nello specifico, ho deciso di trasformare Lucia in una cantante jazz: le doti canore della Cortellesi, infatti, sono note a tutti e questo, secondo me, poteva rappresentare un ulteriore punto di contatto tra il personaggio e l’attrice e apportare una bella nota di verità alla storia.

Micaela Ramazzotti (Foto di Claudio Iannone / © Cattleya 2015)

Micaela Ramazzotti (Foto di Claudio Iannone / © Cattleya 2015)

Che cosa racconta il film e che cosa ti stava a cuore approfondire?

Il film racconta le relazioni di oggi tra uomini e donne, che sfuggono ormai a schemi precostituiti e sono in costante cambiamento. Le due protagoniste, amiche da sempre, sono molto diverse tra loro. Maria è una mamma single che abborda gli uomini e ci va a letto facilmente perché non vuole restare da sola; Lucia, invece, è una cantante jazz, anche lei separata, che però ha chiuso con gli uomini. Mi interessava approfondire come questi due universi femminili potessero reagire davanti a un ragazzo giovane e inesperto eppure capace di metterle di fronte a tutte le loro fragilità. In un certo senso lui le costringe a prendersi una vacanza da loro stesse e a scoprire che nascondono un mondo inespresso, con cui dovranno iniziare a fare i conti. Entrambe ricambieranno le attenzioni del giovane con una sorta di educazione sentimentale.

È una riflessione sulle donne e sui sentimenti tipica dei nostri giorni e della società attuale o può valere anche per epoche e contesti diversi?

Penso sia più una speranza che le persone si possano incontrare senza progetti o schemi definiti. La storia nasce da un incontro casuale, la vita può essere anche così. È una riflessione su donne e uomini.

Eduardo Valdarnini (Foto di Claudio Iannone / © Cattleya 2015)

Eduardo Valdarnini (Foto di Claudio Iannone / © Cattleya 2015)

Da cosa deriva la tua costante attenzione all’universo femminile sia in cinema che in letteratura e che cosa la alimenta?

L’universo delle donne, per me, è quello che, in un certo senso, rappresenta lo sguardo verso il futuro e questo mi interessa sempre moltissimo. Si tratta più di una prospettiva che di un’immagine fissa sul presente o nostalgica verso il passato. Non mi piace però essere definita all’interno di categorie rigide ed è per questo che ho sempre cercato di inserire tematiche femminili all’interno di contesti più ampi quali la famiglia, le relazioni, i mutamenti politici e sociali.

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