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Renoir, la pittura e la vita, tra Oltraggio e Seduzione

Solo oggi e domani la pittura e la vita di Renoir arriva nei cinema italiani (elenco sale su nexodigital.it) con Renoir – Oltraggio e Seduzione, il tour cinematografico diretto da Phil Grabsky che consentirà agli spettatori di visitare la Barnes Foundation di Philadelphia, dove è ospitata la più grande collezione al mondo di Renoir.

Il dottor Albert C. Barnes (1872-1951) ammirava infatti Renoir più di qualsiasi altro artista, tanto da raccoglierne oltre 180 opere, risalenti soprattutto all’ultima fase della sua produzione. Il film offrirà così un accesso illimitato a questa straordinaria collezione, che permette di comprendere perché la figura Renoir abbia diviso l’opinione pubblica per oltre 100 anni.

Nato da una famiglia modesta nel cuore della Francia, a Limoges, Renoir (1841-1919) è uno dei pittori impressionisti più amati e conosciuti al mondo oltre che parte essenziale della storia della cultura europea. Cresciuto a Parigi, conobbe Manet, Bazille, Monet, Cézanne, Degas, Pissarro. Con loro cominciò ben presto a dipingere en plein air nella deliziosa Fontainbleau, poco lontano dalla capitale francese.

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Nell’inverno del 1881-1882 il pittore visitò l’Italia: Venezia, forse Firenze, Roma, Napoli, la Calabria, Capri e Palermo. Questo viaggio lasciò una traccia profonda sulla sua arte: da allora Renoir rivolse la propria attenzione a soggetti più atemporali, un’anticipazione delle ricerche che avrebbe portato avanti sino alla morte.

In quest’ultimo periodo, dominato da monumentali nudi femminili, lo stile del pittore si arricchì di riferimenti all’arte classica e l’uso del colore si fece via via più tratteggiato, come nei suoi lavori giovanili. Renoir. Oltraggio e Seduzione racconta proprio la reinvenzione artistica di Renoir, esplorandone le profonde implicazioni per due grandi artisti del 20° secolo: Picasso e Matisse.

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Renoir visse sempre all’insegna della semplicità. Fu un artista alla perenne ricerca di rinnovamento, un impressionista capace di sconvolgere le regole della rappresentazione, pur rimanendo un estimatore del classico e della tradizione.

«Potrei scrivere dieci, cento libri sul mistero Renoir e non riuscirei a venirne a capo».

Jean Renoir in “Renoir, Mio Padre”

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