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Rock e Mediterraneo: Luca Guadagnino torna a Venezia con A Bigger Splash

A sei di distanza dal suo ultimo Io Sono l’Amore, oggi a Venezia Luca Guadagnino presenta in Concorso il suo nuovo A Bigger Splash, un rifacimento de La Piscina di Jacques Deray del 1969. Protagonista un grande cast internazionale: Ralph Fiennes, Dakota Johnson, Matthias Schoenaerts, Tilda Swinton, Aurore Clement, Lily McMenamy, Elena Bucci e con Corrado Guzzanti.

Il cast di "A Bigger Splash": Matthias Schoenaerts, Tilda Swinton, Dakota Johnson, Ralph Fiennes (foto di Paolo Roversi)

Il cast di “A Bigger Splash”: Matthias Schoenaerts, Tilda Swinton, Dakota Johnson, Ralph Fiennes (foto di Paolo Roversi)

La leggenda del rock Marianne Lane (Tilda Swinton) è in vacanza sull’isola vulcanica di Pantelleria con il compagno Paul (Matthias Schoenaerts) quando arriva inaspettatamente a interrompere la loro vacanza Harry (Ralph Fiennes), produttore discografico iconoclasta nonché suo ex, insieme alla figlia Penelope (Dakota Johnson), provocando un’esplosione di nostalgia delirante dalla quale sarà impossibile mettersi al riparo.

Il film sembra porci diverse domande: Che cosa succede quando il desiderio e il piacere si scontrano? E se l’oggetto del desiderio viene a coincidere con la – presunta – figura dell’autorità? Che cosa rimane di una generazione che ha mandato in frantumi il mondo con il solo potere delle idee e con la sua rivoluzione musicale? Per Luca Guadagnino, la pellicola “indaga la frattura che si crea dal desiderio dicotomico di amare e uccidere il padre, il tutto in un aspro paesaggio nel Mediterrano, vivo e selvaggio

Il regista Luca Guadagnino (foto di Alessio Bolzoni)

Il regista Luca Guadagnino (foto di Alessio Bolzoni)

Fra risate, desiderio e rock ’n’ roll, A Bigger Splash è un ritratto sensuale che deflagra in violenza sotto il sole del Mediterraneo. Se La Piscina di Deray uscì mentre esplodeva la Nouvelle Vague in molti paesi, con un decisivo cambiamento di linguaggio e stili, la pellicola di Guadagnino è un film antitetico a quel momento storico: “il film di Deray parlava di desiderio, di quattro persone chiuse in una stanza mentale che è la villa in cui si svolge l’azione. Sono questi i temi che mi attraggono: la rinuncia, il rifiuto, la violenza nei rapporti tra le persone” ha spiegato il regista italiano.

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