(Photo Credit Andrea Miconi)

Simone Spada trova occasioni di felicità nell’Hotel Gagarin

(Photo Credit Andrea Miconi)

Claudio Amendola, Luca Argentero, Giuseppe Battiston, Barbora Bobulova, Silvia D’Amico, Caterina Shulha e Philippe Leroy arrivano il 24 maggio sul grande schermo, diretti da Simone Spada nel suo primo lungometraggio, Hotel Gagarin, una storia di speranza in cui i sogni, i sentimenti e la magia del cinema rendono possibili nuovi incontri ed emozioni, scelte e cambiamenti inattesi.


Cinque italiani, spiantati e in cerca di un’occasione, vengono mandati a girare un film in Armenia. Appena arrivati scoppia una guerra e il sedicente produttore sparisce con i soldi. Abbandonati all’Hotel Gagarin, isolato nei boschi e circondato dalla neve, trovano il modo di inventarsi un’originale e inaspettata occasione di felicità che non potranno mai dimenticare.

Hotel Gagarin è una commedia divertente, poetica e sgangherata come i suoi protagonisti, che parla di sogni, di cinema e di incontri. Il regista Simone Spada racconta:

Sentivo l’esigenza di raccontare una storia di speranza, sogni, popoli ed esseri umani marginali di varia natura e di raccontarla col sorriso della commedia, attraverso il mezzo che amo e conosco meglio: il cinema. Ho pensato a un film che non parla di cinema ma che lo usa come pretesto, come possibilità di esplorazione, di emozione, di incontri. Sono sempre stato affascinato dai più deboli, perché nella loro salvezza c’è una possibilità di un mondo migliore. I miei protagonisti rappresentano, per sesso ed età, un po’ tutti noi, con i nostri desideri, i nostri problemi, i nostri sogni”.

Giuseppe Battiston (Photo Credit Andrea Miconi)

Giuseppe Battiston (Photo Credit Andrea Miconi)

Affascinato da un territorio montagnoso e innevato, da un paese che per tantissimi anni è stato parte dell’Unione Sovietica, ma che non ha mai perso le sue peculiarità e radici ho pensato all’Armenia come luogo nuovo, sconosciuto e pieno di fascino, possibilità di condivisione umana e culturale tra diversi popoli. L’Armenia ricorda per certi versi l’Italia del dopoguerra, ricca di tradizioni culturali, territoriali, storiche e religiose, ma al tempo stesso protesa verso un futuro politico ed economico moderno e aperto”.

Hotel Gagarin vuole essere una commedia romantica, brillante, malinconica e un po’ visionaria. È la possibilità di fare un viaggio divertendosi, un film in movimento nonostante si svolga principalmente in un unico grande ambiente. È un tentativo di farci sognare, ridere, emozionarci o intristirci, come faceva, una volta, la commedia all’italiana che ci faceva uscire dal cinema più consapevoli e felici”.

Caterina Shulha (Photo Credit Andrea Miconi)

Caterina Shulha (Photo Credit Andrea Miconi)

Per concludere, vorrei sottolineare la frase di Lev Tolstoj che il professor Nicola Speranza (Giuseppe Battiston), in una scena del film, cita ai suoi compagni di viaggio: “Se vuoi essere felice, comincia”. Questa frase racchiude il senso profondo che ho voluto dare a questa avventura, il mio modo di intendere questo film e più in generale la vita”.

Leave a Comment