Dal 24 luglio, ogni venerdì, in edicola torna il settimanale di fotoromanzi più amato di sempre: Sogno, la rivista che ha segnato un’epoca appassionando e facendo sognare milioni di italiani tra gli anni ’50 e ’80. La rivista farà rivivere le intriganti storie d’amore che hanno avuto il volto di grandi star del cinema e del costume italiano, da Sophia Loren a Ornella Muti e Franco Gasparri.
Le più belle storie d’amore sono ancora contemporanee. Per questo Sogno (Sprea Editori), seguendo la crescente voglia di riscoperta dell’universo del fotoromanzo – unita ad un pizzico di nostalgia – riporta nelle case di vecchi e nuovi lettori uno dei grandi orgogli italiani. I fotoromanzi, infatti, sono nati in Italia e sono stati esportati in tutto il mondo, dove hanno ottenuto un successo clamoroso. Una copertina di Sogno degli anni ’50, con protagonista Sophia Loren (ai tempi conosciuta come Sofia Lazzari) è tuttora esposta al MOMA di New York.
All’interno di ogni numero di Sogno gli storici personaggi dei fotoromanzi Lancio rivivono tra le pagine del giornale, assieme a tante interviste ai grandi di oggi: attori, cantanti, presentatori TV. Il primo numero di Sogno avrà in copertina Katiuscia (Caterina Piretti), una delle più conosciute e apprezzate dive del fotoromanzo, che si racconta in una lunga intervista nella quale sviscera tutte le fasi della sua carriera: dagli anni d’oro del fotoromanzo (con ingaggi miliardari), alla caduta nel baratro della droga fino alla sua conversione al buddismo e alla rinascita. Ad arricchire il primo numero ci saranno tre fotoromanzi: due a puntate e uno autoconclusivo, a firma del direttore Mario Sprea e con protagonisti gli intramontabili Franco Gasparri e Claudia Rivelli.
Mario Sprea racconta…
“I grandi fotoromanzi Lancio, che riproponiamo in versione integrale, con gli indimenticabili protagonisti, raccontano la società di oggi, rivelandosi di una straordinaria modernità. Questo settimanale non è solo un omaggio alla nostalgia per un fenomeno senza uguali: è soprattutto un’occasione di riscoprire noi stessi attraverso un linguaggio che non ci appartiene più. Leggendo queste storie di grande potenza narrativa, così come quando si rivede un bel film del passato, si scopre che la nostra società in vent’anni è incredibilmente cambiata ed è incredibilmente la stessa”.