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The White Fortress, la Bosnia, i ragazzi e l’amore per Igor Drljača

Da lunedì 20 dicembre in esclusiva su MioCinema è disponibile alla visione un nuovo titolo Original: The White Fortress, terzo lungometraggio del regista bosniaco canadese Igor Drljača in cui crea un ritratto del mondo in cui vivono oggi i giovani in Bosnia. Il film è stato presentato in anteprima mondiale alla 71esima Berlinale come parte del concorso Generation 14Plus e in concorso all’ultimo Giffoni Film Festival 2021 nella sezione Generator +16.

Il film

In un sobborgo fatiscente di Sarajevo, Faruk (Pavle Cemerikic) è un orfano che vive con la nonna malata e trascorre le sue giornate in cerca di rottami metallici e cimentandosi in atti di microcriminalità. Un giorno incontra Mona (Sumeja Dardagan), una timida adolescente di una famiglia politicamente potente e benestante. Mona sogna di sfuggire alla prepotente tossicità della sua vita domestica, cerca rifugio e si apre a Faruk, un ragazzo proveniente da un mondo completamente diverso dal suo.

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Igor Drljača racconta…

Volevo realizzare un romanzo di formazione che adottasse i simboli di una fiaba ma che funzionasse come un thriller carico di mistero. Mentre il film si concentra sul giovane protagonista, Faruk, e sulla ragazza di cui si innamora, Mona, parla anche dell’odierna Sarajevo, quella del dopoguerra. C’è stato un tempo in cui quasi tutto sembrava possibile in questa città: era un luogo di opportunità, sogni, ingenuo romanticismo e orgoglioso senso di multiculturalismo. Ma quei giorni sono finiti. La massiccia disoccupazione giovanile ha contribuito all’esodo di persone dalla città e dal paese. In questo ambiente, innamorarsi liberamente è un problema. Alcune classi e gruppi semplicemente non si mescolano. Faruk e Mona non dovrebbero mai incontrarsi”.

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