"Amigo " di Óscar Martín

Torino Underground Cinefest, ecco il programma ufficiale dell’ottava edizione

"Amigo " di Óscar Martín

È stato reso noto il programma ufficiale dell’ottava edizione del Torino Underground Cinefest, che si terrà dal 2 al 9 settembre a Torino, presso il Cinema Ambrosio e il CineTeatro Baretti, festival del cinema indie ideato e diretto dal regista Mauro Russo Rouge, e proposto dall’Associazione Culturale SystemOut e dall’Università Popolare ArtInMovimento. Come vi avevamo anticipato, ad aprire la rassegna sarà Chasing Paper Birds di Mariana Jukica. Noi di Cameralook.it siamo orgogliosi media partner di questo festival che sta diventando sempre più prestigioso e seguito dal pubblico.

"Giants Being Lonely" di Grear Patterson

“Giants Being Lonely” di Grear Patterson

Mauro Russo Rouge presenta l’8° Torino Underground Cinefest

Con quasi 2800 film ricevuti da tutto il mondo e 117 film selezionati, l’ottava edizione del Torino Underground si presenta al pubblico con l’intento di stupire ancora una volta. Numeri importanti che denotano una crescita esponenziale negli anni. In origine, nel 2014 erano due giorni di programmazione. Quest’anno i giorni sono ben otto, in due sale cinema: il blasonato Ambrosio Cinecafè e lo storico Cine-Teatro Baretti. 16 lungometraggi di cui 13 in concorso; 19 documentari di cui 16 in concorso, 78 cortometraggi di cui 51 in concorso; 4 proiezioni speciali; per un totale di quasi 74 ore di proiezioni. 46 anteprime italiane, 5 europee e 1 mondiale. Al ricco programma di proiezioni, si aggiungono 27 incontri registrati con gli autori per la durata effettiva di 8 ore; 7 incontri live; 1 masterclass sul montaggio condotta dal montatore francese Premio Cesar Hervé Schneid; 8 talks di professionisti del settore presso la sede del nostro main-partner culturale Event Horizon”. 

“La proposta presenta varietà di tematiche e di linguaggi con particolare attenzione a ricerca estetica e sperimentazione. 81 film su 117 in programma sono europei, un dato che conferma la tendenza di prediligere opere del Vecchio Continente che si impone per qualità a livello internazionale. Sono entusiasta per un programma così ricco e variegato, elaborato considerando, innanzitutto, la manifattura tecnica, l’originalità e la creatività dei linguaggi utilizzati. Il Torino Underground Cinefest vuole dare visibilità al cinema indie a livello internazionale. Desideriamo anche permettere a un pubblico più vasto possibile di poter confrontarsi con linguaggio cinematografici nuovi, sia classici sia sperimentali. Vogliamo inoltre dare la possibilità a film che difficilmente potrebbero raggiungere le grandi sale giacché esclusi dal mainstream, nonostante provengano da festival blasonati come Berlino, Rotterdam e Cannes, di essere fruiti e goduti dagli spettatori in una città come Torino, legata da sempre al mondo del cinema. E infine desideriamo essere una voce altra, libera e soprattutto inneggiante l’arte per l’arte“.

"A Donkey Called Geronimo" di Arjun Talwar e Bigna Tomschin

“A Donkey Called Geronimo” di Arjun Talwar e Bigna Tomschin

Le tematiche, i generi

In queste otto edizioni – aggiunge il co-product manager Annunziato Gentiluomo – si è cresciuti parecchio e si sono affrontate diverse sfide con creatività e originalità. Rispetto alle tematiche in questo ottavo Torino Underground prevalgono quelle giovanili legate all’insoddisfazione e all’incapacità di emergere e relazionarsi, anche se per sensibilità il festival è vicino a tematiche più ardite e sperimentali. Il genere drammatico resta sempre il “pasto” privilegiato dei festival generalmente. I film drammatici, difatti, lasciano normalmente più di altri spazio alla riflessione e rendono più agevole l’approfondimento con gli autori, anche se non mancano le commedie. Si individuano inoltre alcuni cortometraggi senza dialoghi con un aspetto visivo straordinario, indice della qualità indiscussa di giovani autori, soprattutto stranieri“.

I documentari, i premi

L’introduzione, in questa ottava edizione, della categoria documentari, curata dal critico cinematografico Alessandro Amato, presenta diversi titoli in concorso, ben 15 di cui 5 italiani dove si spazia sia in termini tematici sia per quanto concerne la scelta registica. Ci raccontano storie incredibili attraverso materiali d’archivio. Era doveroso data la qualità dei prodotti arrivati da tutto il mondo e l’attenzione posta alla trattazione delle varie tematiche. Tra i prodotti selezionati in molti casi si ricorre a un approccio squisitamente antropologico con una volontà di far luce su un fenomeno attraverso la telecamera, anche se non mancano quelli caratterizzati da una verve di esplicita denuncia sociale. In fine vorrei ricordare che i premi in denaro di questa edizione saranno di 1000 Euro per il Miglior Lungometraggio e di 500Euro per il Miglior Cortometraggio”, conclude il co-product manager Matteo Valier.

"Paolo Rossi: Dreams Create The Future" di Michela Scolari e Gianluca Fellini

“Paolo Rossi: Dreams Create The Future” di Michela Scolari e Gianluca Fellini

Masterclass e talks

Oltre alla proiezione di 117 film tra concorso, fuori concorso e proiezioni speciali, ai 27 incontri registrati con gli autori e ai 7 incontri live, il TUC prevede, per mercoledì 8 settembre, a seguire la proiezione del film Anna’s War di Aleksei Fedorchenko, la masterclass Trust in Editing, condotta da Hervé Schneid. Presso la sede del main-partner culturale la Scuola Di Arti Digitali Event Horizon, sita in via Sebastiano Caboto, 18/A Torino, vi saranno le seguenti talks con professionisti del settore: Approccio alla recitazione – Parte 1 con l’attore Andrea Zirio (6 settembre dalle ore 10.30 alle ore 11.30); Guardare i film col critico cinematografico Alessandro Amato (6 settembre dalle 11.30 alle 12.30); Finanziamenti e distribuzione col produttore Mattia Puleo (7 settembre dalle ore 10.30 alle ore 11.30); La distribuzione indipendente in Italia con Francesco Notarangelo, il responsabile della distribuzione, della programmazione e il direttore commerciale presso Mescalito Film S.R.L. (7 settembre dalle 11.30 alle 12.30); Come realizzare un film low budget con l’attore e il regista Michael Bertuol (8 settembre dalle ore 10.30 alle ore 11.30); Approccio alla recitazione – Parte 2 con l’attore e doppiatore Fabrizio Odetto (8 settembre dalle 11.30 alle 12.30); e La distribuzione festivaliera di un cortometraggio col regista Cristiano Anania (9 settembre dalle ore 11.30 alle ore 12.30).

Si possono scoprire nel dettaglio tutti i titoli e il calendario delle programmazioni QUI.


TUTTI I TITOLI

Lungometraggi: “Amigo” di Óscar Martín (Spagna), “Angelo bianco” di Vincenzo Basso (Italia), “Blurred Vision” di Ivan Elmer (Danimarca), “Botox” di Kaveh Mazaheri (Iran), “Bula” di Boris Baum (Belgio), Chasing Paper Birds di Mariana Jukica (Germania), “Diamond soles” di Micael Preysler (USA), “Giants Being Lonely” di Grear Patterson (USA), “Lumina” di Samuele Sestieri (Italia), “Rodantes” di Leandro Lara (Brasile), “Silenced tree” di Faysal Soysal (Turchia), “Terminal Station” di Mavi Simão (Brasile), “The Battle of Shangri-lá” di Severino Neto e Rafael de Carvalho (Brasile).
Lungometraggi Fuori Concorso: “Easy does it” di Will Addison (USA), “Olma Djon” di Victoria Yakubov (Russia) e “Philophobia” di Guy Davies.

Documentari: “21 Days Inside” di Zohar Wagner (Israele), “A Donkey Called Geronimo” di Arjun Talwar e Bigna Tomschin (Germania), “Conz. The ultimate collector’s life” di Roberto Delvoi (Italia), “Cops, Robbers and Old Men” di Ines von Bonhorst e Yuri Pirondi (Portogallo), “Dear Child” di Luca Ammendola (Brasile), “Fest of Friends” di Nicolas Gauthier (Francia), “Jinxsie” di Marzena Milowska (UK), “Paolo Rossi: Dreams Create the Future” di Michela Scolari e Gianluca Fellini (Italia), “Paternicillina – Story of a Forgotten Director” di Marco Berton Scapinello (Italia), “Pyrale” di Roxanne Gaucherand (Francia), “Silêncio – Voices of Lisbon” di Judit Kalmár e Céline Coste Carlisle (Portogallo), “Stop the boats” di Simon V Kurian (Australia), “The Man of The Monkey” di David Romberg (USA), “Una tempesta di sabbia” di Andrea Gadaleta Caldarola (Italia), “What remains after we’re gone” di Nicolas Lachapelle (Canada) e “Zenerù” di Andrea Grasselli (Italia).
Documentari Fuori Concorso: “Dentro il collettivo” di Lorenzo Melegari (Italia), “Stekenjokk and the guardians of the eggs” di Per Bifrost e Alexander RynéUs (Svezia) e “The Olden Heralds” (“Los Viejos Heraldos”) di Luis Alejandro Yero (Cuba).

Cortometraggi: “A knowing of loss” (“El saber perder”) di Marc Puig Biel (Spagna), “Anemone” di Alessandro Marcon (Italia), “Brighter Colors” di Calvin Herbst (USA), “Charon” di Yannick Karcher (Francia), “Chien de garde” (“Guard dog”) di Angelini Sarah (Francia) “Coque” di Miguel Angel Faura e Juanma Falcón (Spagna), “Dream” di Davide Vigore (Italia), “Europe” di Lucas del Fresno (Svizzera), “Extra Sauce” di Alireza Ghasemi (Germania), “From time to time, I burn” di Carlos Segundo (Brasile), “Gabriel” di Yousef Kargar (Iran), “Green Silk” di Marina Wagner Moll (Spagna), “Hadrien & Nathalie” di Philibert Gau (Francia), “Herma” di Beauron Eric (Francia), “I am Matteo / Io sono Matteo” di Loris Di Pasquale (Italia), “I was still there when you left me” di Marie Mc Court (Belgio), “Inoculation” di Andrew Harrell e Patrick Nichols (USA), “Killing Small Animals” di Marcus Svanberg (Svezia), “Kilter” di Rob Stanton-Cook (Australia), “Malakout” di Farnoosh Abedi (Iran), “Mr. Sam” di Zeus Kontoyannis (USA), “My planet” di Valéry Carnoy (Belgio), “Nutcracker” (“Casse – Noisette”) di Justine-Julie Lefevre (Francia), “Onde”(“Waves”) di Federico Turani (Italia), “One Night” Ayda Alimadadi (Iran), “Pa’lante” di David Van (Repubblica Ceca), “Parade” (“Cortège”) di Yohann Gloaguen (Francia), “Perpetuum Aion” di Philos Maurice Klein (Germania), “Pigeon” di Raphael Halloran (USA), “Progressive Touch” di Michael Portnoy (Austria), “Q: ghostly remote effect” di Marcus Hanisch (Germania), “Quando O Vento Bate Ao Sul” (“When The Wind Is Southerly”) di Pedro Henrique Ferreira (Brasile), “Quiet” di Barbara Zemljič (Slovenia), “Sad Beauty” di Arjan Brentjes (Olanda), “Servus Karl” di Thomas Bischof (Austria), “Sick Birds” (“Le Mal Bleu”)Anaïs Tellenne e Zoran Boukherma (Francia), “So What If The Goats Die” di Sofia Alaoui (Francia), “St. Augustine” di Thomas Wilson-White (Australia), “Stuff” di Malu Janssen (Olanda), “The cloud is still there” di Mickey Lai (Malesia), “The Day After” di Lisa Carletta (Belgio), “The Invisible Monster” (“El Monstruo Invisible”) di Guillermo Fesser Perez de Petinto e Javier Fesser Perez de Petinto (Spagna), “The Jackpot” di Alice von Gwinner (Germania), “The Listening” di Milena Bennett (Australia), “The Same Story” di Alice Airoldi (USA), “This other winter” di Margo Brière Bordier (Francia), “Unheard-Of” di Emma Bading (Germania), “View from above” di Eugene Izraylit (Russia), “Vista” di Gergely Lőrinczi (Romania), “Which is witch ?” do Marie Losier (Francia), “Wound Riders” di Angel Barroeta (USA).
Cortometraggi Fuori Concorso: “À la carte” di Jay Do, “About love” di Girlin Bassovskaja (Estonia), “Amazone Mon Amour” di Aurore Michaud (Francia), “Autumn Waltz” di Ognjen Petković (Serbia), “Bertin” di Elise Lausseur (Francia), “Diversion” di Mathieu Mégemont (Francia), “Dove si va da qui” di Antonello Schioppa (Italia), “Good Morning” di Bartosz Kozera (Polonia), “Hardballer” di Mika Tervonen e Lauri Tamminen (Finlandia), “I Am Mackenzie” di Artemis Anastasiadou (USA), “Kite” di HongWei Wang (Cina), “Lead” (“Blei”) di Benjamin Leichtenstern (Germania), “L’oro di famiglia” di Emanuele Pisano (Italia), “Mousie” di David Bartlett (Inghilterra), “My Kingdom” (“Mon royaume”) di Guillaume Gouix (Francia), “O Ma’! di Vincent Launay-Franceschini (Francia), “Play It Like A Man” (“Un été viril”) di Laurent Lunetta (Francia), “Redline” di Kiliána Kilián (Ungheria), “Roadkill” di Leszek Mozga (Inghilterra), “Still Life” (“Natureza morta”) di Bruno Fraga Braz (Portogallo), “Take Care” di Itamar Giladi (USA), “Tattoo” di Farhad Delaram (Iran), “The cocaine famine” di Sam Mcmullen (Irlanda), “The Saverini Widow” (“La Veuve Saverini”) di Loïc Gaillard (Francia), “Thirst” (“La Sed”) di Dester Linares (Venezuela), “Till the end of the world” di Florence Bouvy (Olanda) e “To the bone” di Sébastien Betbeder (Francia).

 

 

 

 

Leave a Comment