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Tragicomico e ricco di citazioni, ecco Ferdinando Il Duro del Bloom Kolektiv

Al Bloom di Mezzago (Mi), il 18 e 19 gennaio verrà proiettato Ferdinando Il Duro, il film indipendente – con attori non professionisti – realizzato dal collettivo Bloom Kolektiv, formato da: Linda Stucchi, Paola Gandolfi, Matteo Montagna, Antonella Panigada, Nadia Querzola, Matteo Cavallotti, Aldo Castelli, Giancarlo Decaro, Antonella Angelino, Francesca Assi, Cristina Pirotta, Roberto Caspani, Chiara Cavaliero, Cinzia Cardone, Lilli Valcepina, Alberto Valtellina, Carlo Valtellina.

Il film

Ferdinando viene suo malgrado coinvolto in una misteriosa macchinazione, di cui non si comprendono i contorni. I personaggi che ruotano intorno a Ferdinando “il duro” sembrano cercare a loro volta la soluzione al mai meglio precisato imbroglio. Il finale è lungi dal fornire una spiegazione: Ferdinando si trova più confuso che mai, dopo avere assistito inerme a un omicidio. Omicidio che si compie, naturalmente, fuori campo. Il legame con il film di Alexander Kluge si ferma al titolo. O forse no.

Bloom Kolektiv racconta…

Un non-remake, un post-papaskinoisttot, un noir di ultima generazione ma fuori norma, una produzione pseudo autoconsapevole. Il film è nato per giocare a ricreare atmosfere che si respirano in alcune produzioni che non appartengono solo alla storia del cinema, ma anche e forse soprattutto si legano a un immaginario collettivo. Titoli dalla trama improbabile, fragile, in cui il contenuto lascia il posto alla forma, mettendo in luce il lavoro artigianale dei registi, tecnici e attori“.

Ferdinando il duro 1

Se è vero che il legame con il cinema di Dr. Alexander Kluge probabilmente inizia e finisce con il titolo, è altrettanto vero che molto ben nascosti appaiono i riferimenti al cinema di Jacques Tourneur (segnatamente il bellissimo e improbabile Out of the Past), o al cinema di Edgar G. Ulmer (con la scena dell’omicidio telefonico di Detour) o a The Strange Love of Martha Ivers di Lewis Milestone. Sono però riferimenti importanti per il gioco, un gioco serio e allegro (come deve essere un gioco), profondo e complesso, a cercare quell’aura che sposta i nostri film di riferimento fuori dal tempo e li mantiene però, paradossalmente, attualissimi. Ferdinando il Duro è quindi un film che si presenta a un tempo presuntuoso e umile, concluso e abbozzato. Vuole essere grottesco, o piuttosto, frivolo: tragicomico“.

“Era una gocca d’acqua e si perse nel mare.
Era un granello di polvere, si fuse con la terra.
Che cosa fu il tuo passaggio nel mondo?
Un moscerino comparve e poi scomparve”.

Omar Khayyâm

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