The Banshees

VENEZIA 79 – Colin Farrell e Brendan Gleeson ritrovano McDonagh, in Love Life la solitudine di Kôji Fukada

Saranno due le pellicole che lunedì 5 settembre saranno presentate in Concorso alla 79. Mostra del Cinema di Venezia: The Banshees of Inisherin, il film è interpretato da Colin Farrell e Brendan Gleeson, che si riuniscono al regista Martin McDonagh dopo In Bruges – La Coscienza dell’Assassino, e Love Life, il dramma diretto da Kôji Fukada che sarà nelle nostre sale dal prossimo 9 settembre.

Colin Farrell e Brendan Gleeson in The Banshees of Inisherin

Colin Farrell e Brendan Gleeson in The Banshees of Inisherin

The Banshees of Inisherin

Ambientato su un’isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda, The Banshees of Inisherin segue due amici di lunga data, Padraic (Colin Farrell) e Colm (Brendan Gleeson), che si trovano in una situazione di stallo quando Colm decide bruscamente di porre fine alla loro amicizia. Padraic, confuso e devastato, tenta di riaccendere il loro rapporto con il supporto di sua sorella Siobhan (Kerry Condon), che insieme a Dominic (Barry Keoghan), il figlio del poliziotto locale, ha le sue preoccupazioni all’interno della piccola comunità dell’isola. Ma quando Colm lancia un ultimatum scioccante per concretizzare le proprie intenzioni, gli eventi iniziano a degenerare.

Love Life

Taeko (Fumino Kimura) conduce una vita tranquilla accanto al marito Jiro (Kento Nagayama) e al figlio Keita, finché un tragico incidente non riporta nella sua vita Park (Atom Sunada), padre biologico del bambino, di cui non si avevano notizie da anni. Per affrontare il dolore e il senso di colpa, Taeko decide di aiutare l’uomo, sordo e senza casa.

Love Life

Love Life

Kôji Fukada racconta…

“Quando faccio un film, cerco di capire quanto possa essere universale. L’argomento principale di Love Life non è la tristezza di una coppia che ha perso un figlio, ma la solitudine che prova per l’incapacità di condividere il dolore: la tristezza infatti è unica e personale, la solitudine invece è tipica della condizione umana. Penso a questo film da quindici anni, sempre con la voce della cantante Akiko Yano che mi risuona nella mente: “Non importa quanto siamo distanti, ti amerò per sempre”. È il senso di isolamento che ogni metà di una coppia prova quando deve affrontare un dramma. Questa canzone, che parla di amore e di profonda solitudine, si è così intrecciata a Love Life, da farmi ritenere che sia stata la vera origine del film”.

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