Ariaferma

A Venezia arrivano l’Ariaferma di Leonardo Di Costanzo e La Tana di Beatrice Baldacci

Saranno due le opere italiane che verranno presentate lunedì 6 settembre alla 78. Mostra del Cinema di Venezia. Si tratta di Ariaferma di Leonardo Di Costanzo, film – Fuori Concorso – interpretato da due assi del nostro cinema come Silvio Orlando e Toni Servillo e La Tana, il lungometraggio di Beatrice Baldacci con i giovani Irene Vetere e Lorenzo Aloi che invece sarà presentato a Biennale College.

"Ariaferma"

“Ariaferma”

Ariaferma

Un vecchio carcere ottocentesco, situato in una zona impervia e imprecisata del territorio italiano, è in dismissione. Per problemi burocratici i trasferimenti si bloccano e una dozzina di detenuti rimane, con pochi agenti, in attesa di nuove destinazioni. In un’atmosfera sospesa, le regole di separazione si allentano e tra gli uomini rimasti si intravedono nuove forme di relazioni.

Leonardo Di Costanzo racconta…

Il carcere di Mortana nella realtà non esiste: è un luogo immaginario, costruito dopo aver visitato molte carceri. Quasi ovunque abbiamo trovato grande disponibilità a parlare, a raccontarsi; è capitato che gli incontri coinvolgessero insieme agenti, direzione e qualche detenuto. Allora era facile che si creasse uno strano clima di convivialità, facevano quasi a gara nel raccontare storie. Si rideva anche. Poi, quando il convivio finiva, tutti rientravano nei loro ruoli e gli uomini in divisa, chiavi in mano, riaccompagnavano nelle celle gli altri, i detenuti. Di fronte a questo drastico ritorno alla realtà, noi esterni avvertivamo spaesamento. E proprio questo senso di spaesamento ha guidato la realizzazione del film: Ariaferma non racconta le condizioni delle carceri italiane. È forse un film sull’assurdità del carcere“.

"La Tana"

“La Tana”

La Tana

Nell’estate dei suoi diciotto anni, Giulio (Lorenzo Aloi) ha deciso di non partire: passerà le vacanze a casa, per aiutare i genitori con i lavori nell’orto. Nella villetta accanto, disabitata da tempo, arriva Lia (Irene Vetere), una ragazza di vent’anni. Giulio vorrebbe conoscerla, ma lei è scontrosa e introversa. Un giorno Giulio sta facendo il bagno al lago e Lia tenta di affogarlo per gioco. Giulio è un bravo ragazzo, sensibile e fin troppo educato. Attratto da lei, comincia a pensarla giorno e notte. Lia lo inizia a degli strani ‘giochi’, sempre più pericolosi. La ragazza però non parla di sé. Ha detto di essere venuta da sola per passare le vacanze nella vecchia casa di famiglia, dove non tornava da quando era bambina. Lia però nasconde dei segreti e non permette a nessuno di mettere piede nella vecchia casa abbandonata.

Beatrice Baldacci racconta…

Quando ho pensato per la prima volta al film, ho visto l’immagine di una casa in campagna, un riparo sicuro in cui rifugiarsi. In quel luogo incantevole Giulio e Lia giocano con il loro corpo, esplorando i fragili confini che esistono tra amore, morte e violenza, cercando di orientarsi nell’ignoto. Ognuno dà all’altro ciò che può dare. Questo incontro li spinge ad affrontare le proprie paure e a farli crescere. Il dolore è la forza misteriosa che li unisce. La Tana non è un luogo concreto e reale, ma quello spazio dove andiamo a nasconderci quando non stiamo bene. E dove speriamo che qualcuno ci venga a cercare“.

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