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Ascanio Celestini grida Viva la Sposa, per l’Italia che spera

Nelle Giornate degli Autori oggi è il giorno di Ascanio Celestini che ha scritto, diretto e interpretato Viva la Sposa. Nel cast anche Alba Rohrwacher, Salvatore Striano, Francesco De Miranda e Veronica Cruciani. La fotografia è di Luca Bigazzi. Il film sarà al cinema da giovedì 22 ottobre.

Ascanio Celestini

Ascanio Celestini

Nicola passa il tempo bevendo e fingendo che stia smettendo di bere. Questa è la storia sua e di tanti altri personaggi che incontra per un destino o per caso come in un road movie. Perciò è anche la storia di Sabatino che truffa le assicurazioni provocando incidenti, ma un giorno è ubriaco e l’incidente diventa mortale. Pure il Concellino vive truffando le assicurazioni, ma vuole fare carriera.

È la storia di Salvatore, figlio di Anna e forse anche di Nicola, ma Anna è una prostituta e non lo sa chi è il padre di suo figlio. Invece il padre di Nicola è morto da tempo e lui se lo sogna ancora, la madre è una donna piccola e prima di morire vorrebbe che suo figlio sposasse Sofia, che si chiama così perché il padre avrebbe voluto che fosse come la Loren nel film di De Sica. Sofia dice che scappa in Spagna con l’amica. Lo dice, ma poi resta a Cinecittà.

Alba Rohrwacher

Alba Rohrwacher

È la storia dell’Abruzzese che fa il carrozziere, ma anche il parcheggiatore notturno. È da lui che si nasconde Anna dopo aver sparato al protettore. È la storia di Sasà che una notte finirà peggio di tutti nella stanza di una questura di periferia.E poi ci sono le storie di Marino che non parla mai e della bambina ucraina e quella del tassista che riporta a casa Nicola, lo vede ubriaco e si fa pagare la corsa due volte.

E in mezzo a tutte queste storie c’è quella dell’americana che gira l’Italia vestita da sposa. Un’Italia senza speranze, ma non disperata perché il contrario della speranza certe volte non è la disperazione, ma il fatalismo.

Ascanio Celestini e Alba Rohrwacher

Ascanio Celestini e Alba Rohrwacher

Abbiamo girato per cinque settimane in un chilometro di strade” spiega Ascanio Celestini. Poche centinaia di metri in mezzo al Quadraro, quartiere romano, il “nido di vespe” che i tedeschi cercarono di combattere nel ’44. Per il regista è “un posto come tanti altri, uno di quelli “dove credi che la città finisca, e dove invece ricomincia, nemica, ricomincia per migliaia di volte, con ponti e labirinti, cantieri e sterri, dietro mareggiate di grattacieli, che coprono interi orizzonti”.

“Passa una bellissima donna bionda tra le vite di poveri cristi. Una sposa che fa voltare tutti. Guardare la sposa li aiuta a sopravvivere, ma poi la vita vera è un’altra. Direbbe Wittgenstein che la filosofia è una maniera per distruggere gli idoli. Ma anche un modo per smettere di crearne di nuovi. Eppure… senza idoli facciamo fatica a vivere”

Ascanio Celestini

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