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Augusto Fornari sottolinea l’importanza de La Casa Di Famiglia

L’importanza delle proprie radici familiari è al centro de La Casa Di Famiglia, la commedia diretta da Augusto Fornari che sarà da domani al cinema. Protagonisti sono Lino Guanciale, Stefano Fresi, Libero De Rienzo, Matilde Gioli, Nicoletta Romanoff e Luigi Diberti.

Alex (Lino Guanciale), i gemelli Oreste (Stefano Fresi) e Giacinto (Libero De Rienzo) e Fanny (Matilde Gioli) sono quattro fratelli cresciuti in ricchezza in una bella villa di famiglia in campagna. Non potrebbero però essere più diversi l’uno dall’altro. Per aiutare Alex, in grave difficoltà economica, decidono di ricorrere all’unica soluzione possibile: vendere la casa paterna. Nessuno di loro può tuttavia immaginare che, il giorno dopo la firma dal notaio, possa accadere l’impensabile: il padre Sergio (Luigi Diberti), in coma da molti anni, si risveglia.

I dottori sono categorici: per una buona ripresa è fondamentale che torni alla sua vita quotidiana circondato dall’affetto dei figli, dai ricordi e dagli oggetti a lui più cari. E adesso? Ai quattro fratelli non resta che una sola cosa da fare: fingere che la villa non sia mai stata venduta e recuperare in gran fretta mobili, cimeli di famiglia e persino l’amato cane. Tutto questo tra momenti di nostalgia e incomprensioni, una badante russa sopra le righe (Nicoletta Romanoff), sorprese, equivoci, colpi di scena e gag esilaranti.

Lino Guanciale, Libero De Rienzo e Stefano Fresi

Lino Guanciale, Libero De Rienzo e Stefano Fresi

Nessuno può dire di aver compiuto un passo verso la conoscenza di sé stesso se non ha ben sondato gli intricati meccanismi dei rapporti familiari” spiega il regista Augusto Fornari. Ed è stato proprio questo aspetto ad averlo affascinato: “le peripezie di fratelli, sorelle, cugini, nipoti che litigano, partono, si dividono, si odiano, si fanno del bene, del male, hanno avuto da sempre su di me l’effetto dei grandi romanzi d’avventura. Non mi stancherei mai di ascoltare le storie di famiglia: di quei fratelli che, andati sempre d’amore e d’accordo, a un certo punto della loro vita discutono per una sciocchezza e che per ragioni che ad occhi estranei appaiono (e sono) futili, smettono di frequentarsi”.

Dietro l’apparente inspiegabilità di alcuni accadimenti, Fornari ha sempre ravvisato “un’antica eco, che rimanda alla forza epica della tragedia greca. Del resto Edipo, Elettra, Antigone, Medea, non sono forse dei drammi familiari? E Giacinto, Oreste, Alex e Fanny, i protagonisti della nostra storia, non ripercorrono lo stesso percorso degli eroi? Così, la casa di famiglia diventa il vaso di Pandora, il contenitore delle piccole bugie, dei malcontenti, delle ingiustizie, dei non-detti familiari”.

Luigi Diberti e Matilde Gioli

Luigi Diberti e Matilde Gioli

Una volta scoperchiato questo contenitore, i personaggi del film dovranno fare carte false per rimettere tutto a posto, affinché “tutto torni come era una volta” e lo faranno inventando storie assurde, bugie, omettendo verità, mischiando le carte, in maniera divertente, paradossale, sgangherata, come è quasi sempre la vita. Il regista ha scelto di comunicarlo attraverso una commedia: “mi sembra il genere più adatto a mettere in luce con la dovuta leggerezza, il “meccanismo” ma soprattutto la sostanza d’amore che pervade i rapporti familiari e, in definitiva, ogni rapporto umano. Poiché ogni atto compiuto, anche quello che sembra il più sconsiderato, è sempre e prima di tutto un atto d’amore”.

“La famiglia è da dove veniamo, dove ci formiamo e, cosa più importante, quello che diventiamo”.

Augusto Fornari

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