085-hp

CAMERABOOK – Mario Martone e Ippolita di Majo portano in libreria la sceneggiatura de Il Giovane Favoloso

libroEsce oggi al cinema Il Giovane Favoloso e, parallelamente, in libreria Mondadori Electa pubblica la sceneggiatura del film di Mario Martone che racconta la vita di Giacomo Leopardi (Recanati 1798 – Napoli 1837). Interpretato da Elio Germano, la pellicola ha già riscosso un grande successo allo scorso Festival del cinema di Venezia. Una sceneggiatura scritta a quattro mani da Mario Martone e Ippolita di Majo che hanno costruito i testi del film attingendo agli scritti di Leopardi, le poesie, lo Zibaldone, le Operette morali, e all’insieme del suo epistolario, lo scrigno attraverso il quale è possibile seguire la vita di Leopardi dalla giovinezza a Recanati con le giornate intere di studio nella biblioteca del padre, fino a Napoli con la composizione de La ginestra, suo testamento poetico.

La sceneggiatura si snoda tra la vita di famiglia Leopardi e il rapporto di Giacomo con il padre, la tenera e grande amicizia con il compagno della vita Antonio Ranieri prima a Firenze, poi a Roma e Napoli, gli incontri con gli intellettuali del tempo, il legame con Fanny Targioni-Tozzetti, la donna per la quale Leopardi si accese di passione, senza essere ricambiato.

Elio Germano

Elio Germano

Grande importanza ha nel film, come nella vita del poeta, la giovanile corrispondenza con il classicista Pietro Giordani, grande ammiratore di Leopardi, nonché amico preoccupato per il suo umore: “È da filosofo non amare la vita e non temere la morte più del giusto; ma fissarsi nel pensiero continuo della morte non mi pare cosa da giovinetto quale voi siete, al quale la natura consente di vivere ancora a lungo”.

Il regista Mario Martone

Il regista Mario Martone

Ed il giovane Giacomo attribuisce alla sua Recanati la colpa del suo stato d’animo: “Qui, amabilissimo signore mio, tutto è morte, tutto è insensataggine e stupidità. (…) L’aria di questa città è mutabilissima, umida, salmastra, crudele ai nervi. (…) Unico divertimento in Recanati è lo studio, unico divertimento è quello che mi ammazza: tutto il resto è noia”.

Emerge il carattere autobiografico di ogni rigo, ogni verso del poeta, e l’urgenza di trasferire in parola scritta i pensieri che lo animano “Inizio talmente tanti progetti che non mi basterebbero quattro vite per realizzarli tutti. Non li posso fermare, li sento che arrivano e ognuno ha la sua ragione, a volte contraria a quella che ho appena iniziato a tracciare. La mente prende a parlare con se stessa”.

FBMario Martone e Ippolita di Majo,  attraverso la descrizione degli ambienti, dell’atmosfera e degli umori, riescono a trasmettere l’anima di Leopardi facendocela sentire vicina. Svelando un uomo libero di pensiero, ironico e socialmente spregiudicato, ribelle, spesso emarginato dalla società ottocentesca, un poeta che va sottratto alla visione retorica che lo dipinge afflitto e triste perché malato.

Completano il libro oltre 30 foto di scena del film scattate da Mario Spada e un’appendice a cura di Ippolita di Majo con una selezione di fonti letterarie.

Leave a Comment