(Foto di Emilio Tini)

CAMERA&LOOK – Il controverso e geniale Marcelo Burlon nel docufilm UnInvited

(Foto di Emilio Tini)

Scritto da Andrea Batilla e diretto da Mattia Colombo, da martedì 28 a giovedì 30 novembre arriva al cinema come film evento UnInvited – Marcelo Burlon, un ritratto pubblico e privato di Marcelo Burlon, una delle personalità più affascinanti e influenti del panorama della moda attuale, un personaggio amato e odiato allo stesso tempo.

UnInvited è un documentario che, attraverso la vita di una figura così sincera e diretta, e i luoghi che lo hanno accolto, riesce a raccontare il sistema della moda nella sua complessità, e riesce a farlo da una prospettiva totalmente diversa rispetto all’idea standardizzata che si ha di questo mondo. Allontanandosi dal consueto ritratto delle personalità eccentriche degli stilisti, il film racconta l’universo della moda attraverso un personaggio controcorrente e discusso che permette di trovare l‘autentico in un settore dove all’apparenza nulla sembra davvero esserlo, un sistema che si sta impoverendo perché non è più capace di parlare al proprio utente finale, il pubblico, una voce dimenticata nel dibattito estetico.

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Marcelo Burlon è un personaggio controverso, in tanti ne apprezzano la genialità e la capacità di saper cogliere lo spirito dei tempi e di declinarlo nelle proprie creazioni, altri invece lo disprezzano, definendolo un impostore, un direttore creativo furbo e irrilevante. Nato in Patagonia da genitori italo-libanesi, Marcelo Burlon negli anni Novanta si trasferisce in Italia con la famiglia, compiendo una vera e propria emigrazione al contrario. In quegli anni Marcelo vive le esperienze più disparate e inizia a muovere i primi passi nel mondo della moda.

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Oggi la sua holding ha un fatturato milionario e, oltre al proprio marchio, ne produce altri cinque. Grazie a uno spirito brillante e a un’abilità comunicativa sorprendente, Marcelo Burlon si è imposto quindi come rappresentante di una nuova generazione di direttori creativi, una generazione che forse non dev’essere giudicata per la bravura nel fare vestiti ma piuttosto con la capacità di saper raccontare al pubblico una storia che appassioni.

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