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Diabolik, Ginko va all’Attacco di Giacomo Gianniotti con i Manetti Bros

Dopo Diabolik, i Manetti Bros tornano a raccontare il Re del Terrore con Diabolik – Ginko All’Attacco, un nuovo film incentrato sul personaggio creato nel 1962 dalle sorelle Giussani che dal 17 novembre sarà nei nostri cinema. A indossare la maschera del protagonista è l’attore internazionale Giacomo Gianniotti, al suo fianco Miriam Leone e Valerio Mastandrea nei panni dell’affascinante Eva Kant e dell’instancabile ispettore Ginko e Monica Bellucci in quelli di Altea.

Il film

Un piano apparentemente perfetto per Diabolik (Giacomo Giannotti) ed Eva Kant (Miriam Leone). Ma non sanno che dietro questo colpo si nasconde una trappola dell’astuto ispettore Ginko (Valerio Mastandrea), che mette a dura prova il loro legame. Tradita dal Re del Terrore, Eva decide di vendicarsi, proponendo all’ispettore di collaborare alla cattura di Diabolik. Una decisione difficile per Ginko che deve anche affrontare l’arrivo di Altea, duchessa di Vallenberg (Monica Bellucci).

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Manetti Bros raccontano…

Il fumetto Diabolik esce per la prima volta in edicola nel 1962. Da allora sono usciti più di 900 numeri. 900 numeri vogliono dire 900 storie, 900 o più colpi (spesso in uno stesso albo Diabolik ed Eva riescono a portare via più bottini), più di 1000 trucchi diabolici e tantissimi personaggi. Quando qualche anno fa abbiamo pensato di fare un film su Diabolik, eravamo decisi a raccontare l’albo numero 3, l’incontro tra Diabolik ed Eva, da cui noi crediamo abbia tutto inizio. Il successo che ha Diabolik da più di 60 anni è sicuramente merito dell’unicità della celebre coppia. L’incontro con Eva lo ha reso unico e duraturo. Quindi, per noi, una scelta semplice. Ma cosa fare con il sequel?“.

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“Ovviamente Diabolik è un fumetto seriale, non puoi pensare di farne solamente un film. Abbiamo letto Ginko all’attacco ed ecco quello che cercavamo! Quel fumetto aveva delle particolarità che lo rendevano giusto. C’era l’ispettore Ginko più centrale, c’era tanta azione, colpi di scena, c’erano dei momenti modernissimi molto cinematografici. Ci piaceva. Abbiamo quindi deciso di scrivere il film sulla base di quel numero specifico e non solo tenendolo ad esempio. Nel primo film abbiamo presentato i personaggi, qui li abbiamo messi in crisi. È in crisi Ginko perché non riesce né a catturare Diabolik né ad avere serenità nella sua vita privata. E sono in crisi Eva e Diabolik come coppia. È un film molto diverso dal primo. Ma come al solito ci siamo divertiti a girarlo. L’epoca, gli anni ’60, grazie al grande lavoro dei nostri collaboratori, è ancora una volta protagonista”. 

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