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Intervista ad Andrea Leanza: “Il Primo Re grande esempio di eccellenza artistica italiana”

Protagonista del terzo appuntamento della rassegna Il Mio Filmlunedì 11 marzo dalle 19.30 al Cineteatro Cesare Volta di Pavia (Piazzale Salvo D’Acquisto, 1) – sarà Il Primo Re, l’acclamatissimo film diretto da Matteo Rovere uscito al cinema lo scorso 31 gennaio (QUI il nostro articolo). Ospite della serata sarà il make up designer Andrea Leanza.

Un nuovo cinema italiano 

Film rivoluzionario per il nostro cinema italiano (non a caso abbiamo scelto questo film come copertina dell’intera rassegna realizzata da Dreamers), Il Primo Re racconta la storia di Romolo e Remo (interpretati da Alessandro Borghi e Alessio Lapice). Due fratelli, soli, nell’uno la forza dell’altro, in un mondo antico e ostile sfideranno il volere implacabile degli Dei. Dal loro sangue nascerà una città, Roma, il più grande impero che la Storia ricordi. Un legame fortissimo, destinato a diventare leggenda.

Andrea Leanza

Il nuovo film di Matteo Rovere, autore del bellissimo Veloce Come il Vento (2016), ricostruisce fedelmente l’alba della città eterna avvalendosi, in ogni reparto, del contributo artistico di professionisti di altissimo livello. Tra questi c’è anche Andrea Leanza, il make up designer del film insieme ai colleghi Roberto Pastore, Lorenzo Tamburini e Valentina Visintin. Visto che sarà l’ospite della proiezione-evento – e se volete vedere cosa riesce a creare date un’occhiata QUI – ho deciso di intervistarlo.

Il Primo Re, un film che nel panorama cinematografico italiano rappresenta una novità e un precedente. Che esperienza artistica e umana è stata per te?

Vi racconterò meglio durante la serata dell’11 marzo. Posso dirvi però che è stata davvero un’esperienza intensa sotto tutti i punti di vista. Fin da subito, non appena siamo stati contattati in fase preliminare io ed i miei colleghi ci siamo resi conto che era un progetto davvero interessante, di quelli a cui raramente si ha la fortuna di partecipare e che è difficile vedere soprattutto qui in italia, ed eravamo eccitati (e anche un po’ increduli) all’idea che potesse succedere davvero con i tempi giusti ed i mezzi adeguati. Da un punto di vista artistico è stato molto molto stimolante, soprattutto per l’alto livello di qualità e realismo di ogni aspetto fortemente voluto da Matteo e dalla produzione, che ci hanno anche lasciato spazio per proporre il nostro punto di vista. E’ stato un bel lavoro di squadra, di collaborazione tra talenti, che ci ha visto lavorare gomito a gomito e condividere molto sia umanamente che artisticamente, e che ci ha anche messo a dura prova per molti mesi, sia fisicamente che mentalmente. Credo di poter parlare anche per i miei colleghi però dicendo che siamo tutti soddisfatti ed entusiasti dell’ottimo risultato ottenuto.

Il Primo Re Leanza 2

Com’è stato il lavoro sul set? C’era la percezione di realizzare qualcosa di veramente bello, innovativo e importante?

Assolutamente! Personalmente sono rimasto fin da subito affascinato dalla cura dei dettagli, dalla scenografia ai costumi, le location immerse nella natura, il fantastico lavoro di fotografia. Ogni aspetto mi faceva pensare “wow…lo stiamo facendo davvero!”. La voglia di vederlo sul grande schermo era forte e l’anno di attesa passato prima di poter vedere il prodotto finito è sembrato interminabile! Ma è valsa l’attesa.

Per la realizzazione del make up di questo film, cosa ti ha ispirato? Quali sono stati i tuoi riferimenti?

Beh, innanzitutto ci tengo a precisare che eravamo ben quattro make-up designer, io, Roberto Pastore, Lorenzo Tamburini e Valentina Visintin. Ognuno di noi ha messo la propria esperienza e talenti al servizio della creazione del look dei personaggi cercando di ottenere un trucco che “raccontasse” qualcosa, che ne suggerisse in qualche modo il background e il loro modo di vivere in quell’ambiente così duro. Dai difetti della pelle di chi vive all’aperto e lavora a mani nude, alle cicatrici, lo sporco, i denti marci: ogni dettaglio è stato studiato per portare realismo e credibilità ai protagonisti della storia. Roberto inoltre ha fatto una ricerca storica approfondita al dipartimento di archeologia de La Sapienza che è stata molto importante per definire il look non solo dei protagonisti ma anche delle varie popolazioni e tribù rappresentate. Matteo Rovere teneva molto al realismo, alla crudezza delle immagini e dell’aspetto di ogni figura, e ci ha portato vari esempi ai quali ispirarci come Valhalla Rising, Game of Thrones e Vikings per citarne alcuni. 

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Come hai detto prima, il prossimo 11 marzo svelerai tutti gli altri dettagli e segreti del backstage al Cineteatro Volta di Pavia. Qual è il tuo personale invito che fai a coloro che ancora non hanno visto questo film?

E’ sicuramente un film che vale la pena di vedere sul grande schermo (io l’ho già visto tre volte ). Un bellissimo esempio di eccellenza delle maestranze italiane e un’opera coraggiosa di un regista che ha del talento da vendere. Non ve ne pentirete, promesso.

Intervista di Giacomo Aricò


Il Primo Re

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