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La famiglia tra sogni e caos ne La Comune di Thomas Vinterberg

Thomas Vinterberg ha scritto e diretto La Comune, un ritratto ironico e toccante di un’intera generazione, una delicata e allo stesso tempo provocatoria dichiarazione d’amore per una generazione di idealisti e sognatori che ha dovuto aprire gli occhi di fronte alla realtà. Il film sarà al cinema da giovedì 31 marzo.

Erik (Ulrich Thomsen) e Anna (Trine Dyrholm) sono una coppia di intellettuali con un sogno. Insieme alla figlia Freja, fondano una comune nell’enorme villa di Erik in un elegante quartiere di Copenhagen. Con la loro famiglia al centro della storia, siamo invitati ad entrare nel sogno di una vera comune: partecipiamo alle riunioni sulla gestione della casa, alle cene e alle feste. Amicizia, amore e condivisione sotto uno stesso tetto fino a quando una sconvolgente storia d’amore metterà la comunità e la comune di fronte alla prova più dura che abbiano mai affrontato.

La Comune è il ritratto ironico, affettuoso e commovente di una famiglia che decide di trasformarsi in un nucleo sociale più vasto e delle sofferenze che sarà costretta a vivere quando subentrerà un lento smarrimento. È il racconto di una generazione messa a confronto con le proprie convinzioni e che diventa vittima dei propri ideali.

Trine Dyrohm e Ulrich Thomsen (foto di Ola Kjelbye)

Trine Dyrohm e Ulrich Thomsen (foto di Ola Kjelbye)

La storia ha diversi tratti autobiografici. Dai 7 ai 19 anni, infatti, il regista Thomas Vinterberg ha vissuto in una comune: “vivevo ogni giorno come in una fiaba – spiega – compiendo il semplice tragitto dall’intimità della mia camera da letto fino alle aree comuni, potevo godere di una straordinaria varietà di scenari sorprendenti offerti dagli altri residenti e dalle loro innumerevoli eccentricità”.

Il fulcro della storia si svolge all’interno della comune intorno al 1975. I singolari e divertenti soggetti che compongono la comune costituiscono “il coro nel tradizionale significato drammaturgico o una grande famiglia estroversa e affettuosa che ci auguriamo di imparare ad amare”. Tuttavia, una storia d’amore più intima scaturirà da questa eccentrica ‘famiglia’: “una storia d’amore che metterà fine al sogno collettivo della comune e al rapporto di una vita, e la capacità di condividere è destinata a spegnersi a più livelli”.

(foto di Christian Geisnaes)

(foto di Christian Geisnaes)

Il regista ricorda quel periodo con ironia: “sono stati anni pieni di cose splendide e momenti assurdi, di riunioni che si trasformavano in feste catastrofiche, e la casa diventava cupa come l’inferno almeno cinque giorni al mese a causa dei cicli biologici delle donne già potenti e sovrane che vi abitavano, cicli che in qualche modo arrivarono a sincronizzarsi nel corso del tempo”. La conclusione è quasi nostalgica: “benché la comune fosse costituita di intellettuali colti e ben istruiti, la vita di allora oggi sembra estremamente ingenua e idealistica: era piena di speranze per il futuro…”.

“Da ragazzino ho vissuto in una comune, è stato un periodo folle e fantastico, pieno di calore, corpi nudi, birra, discussioni di alto livello intellettuale, amore e tragedie personali”

Thomas Vinterberg

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