(foto di Matteo Graia)

La Terra Dei Figli, Maria Roveran nella “terra che trema” di Claudio Cupellini

(foto di Matteo Graia)

Presentato in anteprima Fuori Concorso al 67° Taormina Film Fest, giovedì 1 luglio uscirà nei nostri cinema La Terra Dei Figli, il film diretto da Claudio Cupellini liberamente tratto dall’omonimo graphic novel di Gipi (edito da Coconino Press – Fandango). Pellicola distopica sulla fine della civiltà, La Terra Dei Figli è interpretato da un ricco cast formato da: Leon De La Vallée, Paolo Pierobon, Maria Roveran, Fabrizio Ferracane, Maurizio Donadoni, Franco Ravera, Valerio Mastandrea e Valeria Golino.

Il film

La fine della civiltà è arrivata. Non sappiamo come. Un padre (Paolo Pierobon) e suo figlio (Leon de La Vallée), un ragazzino di quattordici anni, sono tra i pochi superstiti: la loro esistenza, su una palafitta in riva a un lago, è ridotta a lotta per la sopravvivenza. Non c’è più società, ogni incontro con gli altri uomini è pericoloso. In questo mondo regredito, il padre affida a un quaderno i propri pensieri, ma quelle parole per suo figlio sono segni indecifrabili. Alla morte del padre, il ragazzo decide di intraprendere un viaggio verso l’ignoto alla ricerca di qualcuno che possa svelargli il senso di quelle pagine misteriose. Solo così potrà forse scoprire i veri sentimenti del padre e un passato che non conosce. Sul suo cammino, incontrerà Maria (Maria Roveran).

Leon de La Vallée (foto di Matteo Graia)

Leon de La Vallée (foto di Matteo Graia)

Maria Roveran, la fragilità è la forza

Protagonista femminile del film è l’attrice e cantautrice Maria Roveran che interpreta Maria, una giovane donna sopravvissuta alla fine della civiltà così come la conoscevamo. All’interno di questo scenario apocalittico incontra il protagonista della storia di Cupellini, interpretato da Leon de La Vallée (rapper conosciuto nella scena musicale come Leon Faun) da cui verrà salvata e con cui intraprenderà un lungo viaggio. “Quello che interpreto è un personaggio che rivela purezza e fragilità – racconta Maria Roveranquella fragilità che, delle volte, ho l’impressione si debba far attenzione a mostrare. La vedremo compiere il suo cammino personale tra incontri e scontri che, nel bene e nel male, la porteranno a scoprire se stessa e ciò che la circonda. In questo personaggio ho scorto il mio essere inerme e al contempo piena di forza. Soprattutto, ho scoperto che dietro la più profonda fragilità si può celare una forza enorme”.

Maria Roveran (foto di Matteo Graia)

Maria Roveran (foto di Matteo Graia)

Cantando la Terra Che Trema

Maria Roveran, inoltre, nel film è anche cantautrice e produttrice assieme a Joe Schievano e Matthew S. del brano di repertorio Terra Che Trema, che sarà pubblicato prossimamente. Il pezzo, nato da una filastrocca cantata dall’artista durante una scena del film, è un brano totemico e vuole essere un vero e proprio canto della Terra, un inno alla dualità della Vita e ai suoi chiaro-scuri. Tematiche particolarmente care all’artista che ritroviamo anche nel suo ultimo progetto musicale Epitome. “Nel corso del film, il personaggio che interpreto canticchia parte di una filastrocca – aggiunge e conclude Maria Roverannon sappiamo chi gliel’abbia insegnata. Non sappiamo da dove questo testo provenga ma sembra riportarci ad un tempo ormai passato. Un tempo in cui gli uomini sapevano ‘sentire’ oltre i sensi fisici e oltre le parole. Il personaggio che interpreto è un personaggio puro, senza preconcetti, senza corazze o scudi, in ascolto e alla ricerca di un luogo da chiamare ‘casa’. Canta parte di questo testo con leggerezza e spontaneità, ed è proprio in questa sua natura fanciullesca, a tratti inerme, che ho avvertito qualcosa di straordinariamente potente. Qualcosa di prezioso che forse vive in ciascuno di noi e che ci rende figli di questa Terra che, anche se trema, è di Terra, è ancora”.

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