Michael-Keaton

L’eterno ritorno di Michael Keaton

Gli attori Hollywoodiani di lungo corso, alle soglie dei ‘70 anni, hanno solitamente già raggiunto l’apice – o il declino – della propria popolarità. Magari hanno avuto una seconda chance e un rinnovato successo come accaduto a Sean Connery dopo gli anni ‘80, oppure a Mickey Rourke dopo gli anni ‘90. Eppure il neo settantenne Michael Keaton, nato il 5 settembre 1951 , sembra sempre un attimo prima sulla cresta dell’onda poi, dopo un attimo di calma piatta, ancora sulla prima pagina – anzi, al centro della locandina – e poi ancora nel dimenticatoio, per una serie di cicli che ormai durano da 50 anni! Keaton è personaggio discreto ma presente nell’industria dello spettacolo, magari in ruoli silenziosi, ma sempre magnetici. Oggi in streaming con The Protégé, a breve nuovamente come Batman nel Flash del prossimo anno. Per voi una piccola guida ai uoi ruoli più incisivi, tra un flop e l’altro. Perchè ogni tanto lo perdiamo di vista… eppure, un attimo dopo, rieccolo sullo schermo, più carico che mai.

Michael Keaton

Michael Keaton nella gangster comedy “Pericolosamente Johnny” (1984)

Dalla commedia ai cinecomics

Keaton viene dalla Pennsylvania ma si trasferisce a Los Angeles per amore della recitazione, dove cambia cognome: si chiama infatti Douglas e, per evitare omonimie con il già affermato figlio di Kirk, sceglie allora di omaggiare l’intramontabile Buster Keaton. In effetti il suo inizio include propria la commedia. Dopo una gavetta tra sitcom e serie TV, esordisce sul grande schermo in Turno di notte (1982), dove interpreta un custode che apre un’agenzia di appuntamenti a pagamento, il tutto diretto da Ron Howard. Segue Mr.Mamma (1983) dove da ex dirigente diventa perfetto casalingo – ma fu un mezzo flop – quindi ancora diretto da Howard in Gung Ho (1986), in cui spicca come manager di una sgangherata fabbrica di auto americana che fa di tutto per essere appetibile agli occhi di investitori giapponesi. O ancora 4 pazzi in libertà (1989), dove Keaton è uno degli eccentrici pazienti psichiatrici in giro per New York. Nonostante la presenza in altri film drammatici, Keaton è questo, un protagonista assoluto della commedia americana. Oppure no?

Nel 1988 la sua fama esplode a livello mondiale. In Beetlejuice – Spiritello porcello il regista Tim Burton gli costruisce un personaggio indimenticabile, una sorta di rozzo “esorcista” di umani, che aiuta una coppia di fantasmi a liberarsi della famiglia che vive nella casa dei coniugi defunti. Commedia ma anche e soprattutto horror, Keaton alterna registri leggeri e inquietanti, istrionico e inarrestabile. Beetlejuice decretò non solo il successo dell’attore ma consolidò lo stile del Burton che oggi conosciamo. E il loro sodalizio proseguì subito dopo con il Batman del 1989, forse il suo più grande successo in termini di popolarità mainstream.

Il successo con "Batman"

Il successo con “Batman”

Tra cultura pop e impegnata

Bruce Wayne è un personaggio complesso. Di giorno luminoso playboy, di notte vigilante vestito da pipistrello che indaga e persegue la criminalità. Nel profondo, un uomo complicato, oscuro, fragile per la perdita dei genitori ma determinato nella sua crociata solitaria. Batman è un ruolo che permette a Keaton di mostrare tutta questa gamma di emozioni e non solo convince i fan di essere “il Batman definitivo”, ma si conferma nel ruolo anche per il successivo Batman – il ritorno (1992), sempre diretto da Burton. E pensare che nel 1988 gli appassionati dei fumetti si opposero a “mister Mamma” come protagonista e, in mancanza dei social attuali, inviarono alla Warner oltre 50mila lettere di protesta! Negli anni ‘90 Keaton alterna i generi impegnati a commedie per famiglie. Notevoli il teatrale Molto rumore per nulla (1993) di Kenneth Branagh, tratto dall’opera di Shakespeare, e lo struggente Life (1994) dove interpreta un malato di cancro che lascia videomessaggi al figlio che potrebbe non vedere mai. Poi commedie per famiglie come Mi sdoppio in 4 (1996) e Jack Frost (1998), o anche ruoli in secondo piano ma altrettanto interessanti in Jackie Brown (1997) di Quentin Tarantino ma anche I poliziotti di riserva (2010). I fasti di Batman sono ormai lontani e ormai il ritiro nel suo ranch in California sono vicini? Giammai.

Nomination all'Oscar per "Birdman"

Nomination all’Oscar per “Birdman”

L’eterno ritorno

Quando pensi che la sua stella si stia spegnendo, lui ti smentisce, e Birdman (2014) ne è il perfetto esempio. Il capolavoro di Inarritu, questo lungo piano sequenza vincitore di 4 premi Oscar, vede Keaton interpretare “un attore noto per il suo passato nei cinecomics e che adesso cerca di darsi un tono nel teatro”. Un po’ Keaton, un po’ no, perchè subito dopo gli Academy premiano un’altra opera con Keaton capofila, Il caso Spotlight (2015), dove interpreta un giornalista alla guida di una task force sui casi di pedofilia nella Chiesa di Boston. E poi ancora l’acclamato The Founder (2016), dove il suo Ray Kroc, da spiantato rappresentante, crea il mito della catena di fast-food McDonalds. In mezzo tanti flop (il pessimo remake RoboCop del 2014), ma possiamo anche far finta che siano solo quelle parentesi che Keaton si ostina ad aprire, e subito a chiudere.

E la sua sinergia per personaggi sopra le righe, dallo sguardo che esprime un mix tra determinazione e follia, un po’ come quelle dei fumetti, sono innegabili. Nell’universo Marvel è il villain de Spider-Man: Homecoming (2017). Non ha bisogno di indossare alcun costume per rubare la scena in ogni inquadratura, difatti la migliore performance è un dialogo con Tom Holland verso la fine. Solo parole, sguardi e.. brividi. E poi il ritorno alle origini: nel 2022 interpreterà ancora Bruce Wayne per Flash. Il solo annuncio, anche senza alcuna foto ufficiale ma appena intravisto nella silhouette di una locandina, ha fatto infiammare i fan. Che ad oggi non hanno ancora inviato alcuna una mail di protesta. Li ha conquistati, oggi come allora..

Michael Keaton in "The Founder" (2016)

Michael Keaton in “The Founder” (2016)

Inarrestabile anche a 70 anni

Nell’ultimo anno lo ritroviamo protagonista anche sui servizi di streaming. Nel 2020 anche il suo piccolo ruolo ne Il processo ai Chicago 7 di Aaron Sorkin lascia il segno. Un minutaggio limitato, ma la sua presenza in scena era sempre carica di magnetismo per la sua figura. Nel corso di questo settembre invece lo ritroviamo invece presente con due pellicole dallo stile molto differente. Su Amazon Prime l’action The Protégé, dove il sicario interpretato da Maggie Q vuole vendicare il suo mentore Samuel L. Jackson e giungerà ad affrontare Keaton come affascinante luogotenente del boss di turno. Ancora su Netflix USA ha esordito invece Worth, nel ruolo di Kenneth Feinberg, l’avvocato statunitense che all’indomani della tragedia dell’11 settembre viene incaricato di gestire il fondo per il risarcimento delle vittime da parte delle compagnie aeree, sollevando dubbi etici sull’equità delle ricompense. Anche questo 2021 lo dimostra: puà sembrare che abbia preso una pausa, ma Keaton è sempre pronto a tornare. Più in forma che mai!

Enrico Banfo

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