Il Re 0

Luca Zingaretti è Il Re, il prison drama diretto da Giuseppe Gagliardi

Venerdì 18 marzo su Sky Atlantic debutta in prima visione Il Re, il primo prison drama targato Sky Original, con protagonista Luca Zingaretti nei panni di un controverso direttore di un carcere di frontiera. La serie è formata da otto episodi, tutti diretti da Giuseppe Gagliardi.

La serie

Il San Michele è un carcere di frontiera dove il direttore Bruno Testori (Luca Zingaretti) applica la sua personale idea di giustizia: la legge dello Stato qui dentro non esiste, perché la legge è lui. Spietato con chi lo merita ma anche all’occorrenza misericordioso, Bruno si identifica nelle biografie deragliate dei detenuti, perché lui stesso, per primo, è un uomo spezzato dalla vita. Un duplice omicidio – prima quello del comandante e suo migliore amico, poi quello di un ergastolano, principale alleato di Bruno tra i detenuti – rischia di mettere a rischio il suo dominio e di portare alla luce il cancro che si annida nelle pieghe del regno: una potenziale minaccia per tutto l’Occidente. La serie ha come interpreti anche: Isabella Ragonese nei panni di un’agente della polizia carceraria del San Michele; Anna Bonaiuto, che interpreta il pubblico ministero che indaga sulla rete di illeciti e connivenze che fanno capo a Testori; Barbora Bobulova, che nella serie sarà l’ex moglie del personaggio interpretato da Zingaretti; Giorgio Colangeli nei panni di Iaccarino, comandante della prigione e grande amico di Bruno Testori.

Isabella Ragonese e Anna Bonaiuto

Isabella Ragonese e Anna Bonaiuto

Giuseppe Gagliardi racconta…

“Cosa succede quando un regno rischia di crollare davanti agli occhi del suo “sovrano”? Il Re racconta questo, il potere politico e militare che Bruno Testori esercita nel suo carcere sta scricchiolando, lui deve cercare di salvare la sua corona. Il regno è quello del San Michele, una vecchia fortezza che si staglia sul mare di una città portuale, un edificio simbolico dell’autorità del suo padrone. Lì dentro vigono le leggi che ha promulgato lui, il direttore, giudice in extremis, oltre il terzo grado di giudizio. Si è costruito una personale idea di giustizia, la applica a suo piacimento, con l’aiuto di una schiera di pretoriani fedeli al re e al San Michele. Il carcere che raccontiamo è un crocevia di storie e uomini di diversa provenienza, un luogo di alienazione dove i conflitti sono il riflesso del mondo di fuori. Bruno invece controlla e sorveglia il mondo di dentro“.

Luca Zingaretti

Luca Zingaretti

“Sul piano visivo spesso il suo punto di vista coincide con quello del racconto, Bruno vede attraverso le telecamere di sorveglianza, ascolta attraverso le cimici, controlla le vite dei detenuti come ossessionato, cerca la strada per fronteggiare la minaccia che serpeggia nei corridoi del San Michele. Il luogo diventa protagonista della vicenda umana. L’utilizzo delle lenti panoramiche per filmare il carcere ha determinato la cifra stilistica principale della serie, le immagini hanno un’ampiezza che ci aiuta a raccontare meglio il luogo, la presenza imponente delle architetture del carcere sui personaggi. Quando gli eventi precipitano, Bruno si trova a dover combattere la battaglia più difficile della sua carriera. Una battaglia contro i nemici interni e, anche, contro il suo lato oscuro“.

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