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Manuale di Storie dei Cinema, nelle sale di Torino un rito universale (e irrinunciabile)

Giovedì 11 marzo ad aprire ufficialmente il 20° Glocal Film Fesrival sarà Manuale di Storie dei Cinema, il lungometraggio diretto da Stefano D’Antuono e Bruno Ugioli che – ibridando il genere del documentario con la commedia – racconta l’affascinante e nostalgica storia delle sale cinematografiche torinesi, dall’avvento del cinematografo Lumière alla fine dell’Ottocento fino alle prospettive dello spettatore del futuro. Il film sarà disponibile per 48 ore su Streeen.org (QUI).

Il documentario

Manuale di Storie dei Cinema segue in senso cronologico l’evoluzione dell’esercizio cinematografico cittadino: dalle esperienze di pre-cinema alla fine dell’Ottocento; alle eccellenze di inizio Novecento, come produzioni del muto e cinema di lusso, sale d’essai, Museo del Cinema e festival; fino all’attualità e alle ipotesi sulle sale del futuro, anche in risposta all’emergenza da Covid-19. Prodotto dalla Rossofuoco di Davide Ferrario, il lavoro riflette sull’identità e sul valore della sala cinematografica, nel suo ruolo sociale, antropologico e mediale, e sui meccanismi di fruizione dell’esperienza cinematografica attraverso le voci dei gotha del cinema torinese. Un inno alla dimensione reale e fisica della visione cinematografica, oggi a rischio a causa dalla pandemia, e dalle strategie messe in atto per contrastarla. Un film-manifesto che arriva a denunciare l’insostenibilità della condizione di tutto il settore, con la fiducia e la speranza che ciò diventi presto una delle storie dei cinema.

Testimonianze di prestigio e collaboratori speciali

Gli autori hanno intervistato diversi docenti e professionisti del cinema torinese, nonché personalità di spicco del mondo della settime arte: da Steve della Casa (tra i fondatori del Torino Film Festival) a Sergio Toffetti (già Presidente del Museo Nazionale del Cinema), dal critico Paolo Mereghetti allo lo storico del cinema David Bordwell, da Valerio Carocci (fondatore dell’Associazione Piccolo America) al critico teatrale Sergio Ariotti ed ai registi Davide Ferrario ed Enrico Verra. Fondamentale per la realizzazione dell’opera è stato il confronto con alcuni esercenti cittadini, come Ambra e Sergio Troiano, Lorenzo Ventavoli, Luigi Boggio, Stefano Jacono, Cristina Voghera, Simone Castagno e Gaetano Renda, che hanno aperto le porte dei loro cinema e ne hanno raccontato la storia, con grande passione. Altri formidabili collaboratori del progetto sono stati: Donato Sansone (il genio dell’animazione che ha realizzato la sigla del film); Stefano Danusso e Cristiano Lo Mele (autori delle musiche); Giaime Alonge e Gabriele Bocchio (che recitano nelle numerose parti di fiction che arricchiscono il documentario); Martina Donà e Carlo Valli, le voci narranti di questa avventura lunga più di un secolo.

"Manuale di Storie dei Cinema" di Stefano D’Antuono e Bruno Ugioli

“Manuale di Storie dei Cinema” di Stefano D’Antuono e Bruno Ugioli

Stefano D’Antuono e Bruno Ugioli raccontano…

L’idea di realizzare un documentario che raccontasse la storia dei cinema di Torino è nata da due esigenze ben precise: da una parte l’amore incondizionato per la frequentazione di quei luoghi e quindi il desiderio di rendere omaggio alla città e alla sua radicata identità cinematografica; dall’altra il tentativo di dare risposta ai dubbi su quanto ancora il pubblico potrà godere di una tale varietà di sale e film, con modalità che il cinema conserva, pressoché inalterate, da 120 anni. L’esercizio cinematografico si trova oggi ad affrontare un doppio momento di svolta: il confronto con le piattaforme streaming e la crisi dovuta alla pandemia da Covid-19. Crediamo che per approcciarsi all’attualità con lucidità e senza pregiudizi, sia fondamentale approfondire il passato, nel tentativo di capire qual è la natura fondamentale della sala cinematografica e del desiderio del pubblico di frequentarla”.

Nel nostro racconto ci sono i primati che Torino ha collezionato e difeso. Per i primi 25 anni di storia del cinema, la città è un formidabile polo culturale e un’eccellenza cinematografica a livello internazionale: a Torino hanno luogo le prime sperimentazioni su proiezioni luminose e fotografia in movimento, vi avvengono le prime proiezioni nazionali e si fondano i primi cinema stabili. Qui nascono le più importanti case di produzione al mondo, come la Ambrosio Film, che farà scuola per anni alle produzioni hollywoodiane, o la Itala Film, che realizzerà i primi kolossal in assoluto, come il celebre Cabiria. Al volgere della Prima Guerra Mondiale, Torino è la prima città italiana, e tra le prime al mondo, per numero di sale, spettatori, case di produzione, per la qualità dei film prodotti e per il lusso e l’innovazione delle sue sale cinematografiche. In seguito, la città perde il suo ruolo centrale nel panorama cinematografico nazionale, in favore di Roma, continuando però a mantenere alcuni primati significativi: il Cinema Romano, primo cinema d’essai d’Italia; il primo e più importante Museo del Cinema d’Europa; cineclub d’eccellenza, come Aiace e Movie Club; il Torino Film Festival, primo festival cinematografico metropolitano; e il primo multisala d’Italia, il Cinema Eliseo”.

Glocal Film Festival 20 0 Manuale di storie dei cinema di D'Antuono e Ugioli

Il nostro Manuale di Storie dei Cinema, proposto in una versione da 20 minuti, ha vinto il Premio per il Miglior Cortometraggio al 37° Torino Film Festival nella categoria Torino Factory. Poi abbiamo deciso di trasformarlo in un lungometraggio. A metà della lavorazione, però, il mondo si è fermato a causa del Coronavirus. Per sua natura, la sala cinematografica ha sempre fatto del senso di collettività, della prossimità fisica e della condivisione delle emozioni valori peculiari e irrinunciabili. Per i cinema il colpo è stato particolarmente forte: mai tante sale nel mondo erano state costrette ad abbassare le serrande. La risposta naturale del pubblico è stato il ripiego sulla fruizione domestica, accelerando quel processo critico che già avevamo avuto modo di raccontare, mesi prima, nella versione cortometraggio”.

Il lockdown, con le sue dinamiche sociali e psicologiche, ha così trovato posto nella narrazione del film. Terminato a Ottobre 2020, Manuale di Storie dei Cinema osserva un processo gigantesco e complesso come la pandemia sul nascere, da quello che sembra l’orlo del baratro. Ma proprio la storia che raccontiamo ci insegna che il cinema, dato per morto decine di volte dalla sua nascita, è sempre stato in grado di ripensarsi e rinascere. In quesi mesi, le sale cinematografiche hanno dimostrato, ancora una volta, straordinaria capacità di adattamento. Nel breve periodo di riapertura sono state luoghi sani e sicuri, isole di serenità e coesione sociale indispensabili soprattutto in un momento come questo”.

Manuale di Storie del Cinema 1

Desideriamo fortemente che Manuale di Storie dei Cinema incontri il pubblico dal grande schermo, suo habitat naturale. L’uscita è quindi rinviata a quando ci saranno le condizioni per una riapertura delle sale. Un giorno il Covid sarà solo un ricordo e i cinema saranno ancora lì, a colmare l’atavico bisogno dell’uomo di condividere le emozioni. In ogni angolo del mondo torneremo a partecipare a quello strano rito di cui, da più di un secolo, non riusciamo proprio a fare a meno”.

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