Solo Per il Weekend

Milano folle come Las Vegas Solo Per un Weekend

Dopo la Prima Mondiale al World Film Festival di Montreal e la Prima Europea alla Festa del Cinema di Roma/Alice nella Città, arriva domani al cinema Solo Per il Weekend, il folle film di Gianfranco Gaioni con Alessandro Roja, Stefano Fresi, Francesca Inaudi, Marina Rocco, Matilde Gioli e Malik Barnhardt.


Sembra Las Vegas, ma è Milano. Aldo Broggi (Alessandro Roja), uno scrittore dopato dagli psicofarmaci, viene abbandonato dalla moglie sessualmente insoddisfatta, intercettato da uno strano e truffaldino amico vegano e lanciato in una serie di esilaranti avventure, tra bische in piscina, donne sexy e misteriose valigette. Il tutto in un solo, delirante weekend. Follia? No, solamente Milano.

Gianfranco Kobayshi Gaioni, ha scritto la sceneggiatura con Giacomo Berdini, con l’intento di realizzare una commedia psichedelica, ricca di azione e colpi di scena: “la nostra ispirazione era semplice – racconta il regista – ovvero il nostro passato lavoro in pubblicità. Inoltre ci piacciono gli stessi film, gli stessi libri, ma, piu’ di tutto, odiamo le stesse cose”.

Solo Per il Weekend 2

Per questo i due hanno deciso di ambientare il film in un mondo sopra le righe, dove vengono inclusi solo gli elementi più folli della realtà. Il risultato è una storia che parla di molti personaggi, che insieme rappresentano l‘attuale direzione di pazzia in cui stanno andando le nostre vite.

La lista è lunga, come in un mazzo di tarocchi: il copy folle, il truffatore vegano, la maniaca del taser, la moglie insoddisfatta, la mistress universitaria, lo psichiatra pazzo, l‘avvocato, il capo coglione, il prete pervertito. Un caleidoscopio di uomini e donne di ogni estrazione sociale.

Solo Per il Weekend 1

In questo strano mondo – conclude il regista – mi sono concentrato su dei momenti assurdi, che rappresentano benissimo la nostra normale vita di tutti i giorni. Spero che il risultato finale faccia ridere davvero ma spero anche che scoprirete, nascosta fra tutte le battute demenziali, una certa poesia che illumina temi universali”.

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