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Nove registi italiani celebrano i 90 anni dell’Istituto Luce, mentre Sabina Guzzanti racconta l’ombra della trattativa Stato-Mafia

Esattamente come ieri, anche oggi due film italiani prenderanno il centro della scena in laguna anche se fuori competizione. Per la Giornata degli Autori verrà presentata la raccolta di corti 9 x 10. Nove registi per un grande archivio. Nel 2014 l’Istituto Luce ha compiuto 90 anni. Una lunga storia che ha accompagnato l’Italia attraverso il cinema, e con quel patrimonio di immagini unico al mondo che è l’Archivio Luce.

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Per festeggiare questo compleanno, alcuni dei più apprezzati nuovi autori del nostro cinema sono stati invitati a realizzare un piccolo film, ciascuno con 10 minuti di immagini dell’Archivio, scelte tra le migliaia di ore di filmati che esso contiene: Marco Bonfanti (Tubiolo e la Luna), Claudio Giovannesi (Il Mio Dovere di Sposa), Alina Marazzi (Confini), Pietro Marcello e Sara Fgaier (L’Italia Umile), Giovanni Piperno (Miracolo Italiano), Costanza Quatriglio (Girotondo), Paola Randi (Progetto Panico), Alice Rohrwacher (Una Canzone) e Roland Sejko (L’Entrata in Guerra).

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Ne è nato un album di narrazioni diverse. I film raccontano del primo giorno di una guerra, e di invocazioni di pace; di crolli e di ricostruzioni; memorie di paesaggi e realtà (forse) perdute; miracoli, superstizioni e sogni. Si parla della condizione delle donne, di sessualità, del significato di una canzone, della Luna. Ci sono la favola e il diario, la fantastoria e la poesia, le parole di grandi scrittori accanto alle voci di persone comuni. Con personaggi reali e storici, e personaggi di pura finzione.

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Un quadro eterogeneo, un gioco combinatorio di incroci, contrasti, analogie. Con in comune il filo delle immagini d’Archivio. E forse non solo. Si parla e vede molto di qualcosa che si potrebbe chiamare Italia. Non un Paese storicizzato, ma l’Italia come è (o non è) oggi, vista attraverso sequenze spesso girate quando i registi non erano neppure nati. Il Paese del presente con le immagini del suo passato.

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Verso notte invece ecco Sabina Guzzanti con La Trattativa, film Fuori Concorso incentrato sul canale Stato-Mafia (ne parlammo anche con Marco Travaglio). Vengono raccontate le vicende, le inchieste e gli intrecci politici che hanno caratterizzato gli anni delle stragi. La presunta trattativa tra Stato e Mafia sarebbe stata una negoziazione avvenuta all’indomani del periodo oggi comunemente definito “stagione delle bombe” del ’92 e ’93.

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“Sento che spesso i registi nelle interviste, alla domanda: “cosa ti piace del tuo mestiere?”, rispondono: “mi piace raccontare delle storie”. È un ottimo modo per dare una risposta breve a una domanda impossibile, ma certo suona un po’ come una banalità. Eppure se mi domandassero ora: “cosa ti è piaciuto nel realizzare questo film?”, risponderei: “mi è piaciuto riuscire a raccontare questa storia” così Sabina Guzzanti.

 

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